Mostra fotografica: Grandangolo a Pavia
Il Comune di Pavia, Assessorato alla Cultura, propone presso il Broletto di Pavia fino al 7 gennaio 2022 una mostra fotografica speciale dedicata agli ultimi trentacinque anni della città simbolo del Rinascimento pavese.
Questo progetto si avvale della collaborazione dell'archivio fotografico del noto professionista pavese Paolo Torres, che lungo la sua carriera ha realizzato, in particolare per testate come Il Giorno e il Corriere della Sera, una serie di scatti che testimoniano notizie di cronaca, di politica, di cultura e vita universitaria, di sport e vita sociale accaduti a Pavia.
Sono una serie d’immagini che raccontano la grande imprenditoria del Pavese, con i ritratti di personalità eccellenti della città accanto ad altri più anonimi, tutti però in grado di farsi parte del racconto.
L’idea di far sfogliare gli scatti in una mostra è stata di Mariangela Singoli, quando, casualmente, ha avuto modo di vedere qualche fotografia di Torres, come dimostra anche il collage nell’entrata della sala principale, ricco di scene a colori e in bianco e nero, che parla anche delle famiglie pavesi e dei loro cari.
Tutto in una Pavia che divenne negli anni il simbolo dei primi notevoli progressi della scienza medica e Torres ebbe l’occasione di fare il ritratto della prima bambina che si era ammalata di Aids, quando pronunciare quell’acronimo era diventato un tabù.
Quello scatto fece il giro del mondo e divulgare un materiale esplicito, a quell’epoca, poteva essere un rischio per la reputazione dell’autore, poiché l’obiettivo era ben specifico e, la tecnica fotografica, come avvenne negli anni a seguire, rappresenta un fondamentale canale d’informazione.
Oggi chi vive nella società dell’immagine capisce in minor tempo il significato, anche metaforico, a livello grafico, piuttosto che letterario e quello scatto fu una testimonianza chiava anche per loro che non credevano di quanto potente fosse il contagio del virus Hiv.
Non si può non pensare oggi alle più recenti immagini dei fatti dell’emergenza sanitaria che ha caratterizzato per due anni il Pavese e non solo, con gli infermieri, spesso sfiniti, che sono appoggiati ai muri e sofferenti in viso.
L'Assessorato alla Cultura, anche per sottolineare la ripartenza delle attività dopo la lunga chiusura per emergenza sanitaria, ha voluto offrire alla città una mostra che, con quest’allestimento appositamente studiato, diventi anche un archivio di memoria.
Si tratta di un viaggio sorprendente dentro un album fotografico nel quale ogni pavese potrà cercarsi, riconoscere sé o un parente, rivedere un amico, un vecchio conoscente, per un racconto per immagini della storia di Pavia e della sua comunità, che s’intreccia con quella del Paese e del mondo.
Ci sono, oltre allo scatto della prima bambina italiana ammalata di Aids che fa il giro del mondo, le immagini del primo trapianto di cuore e ancora dei rapimenti di Cesare Casella e Giuliano Ravizza, i reportage sulle visite dei Papi, dei Presidenti della Repubblica, ma anche alle immagini delle alluvioni, alle lotte del lavoro e alle manifestazioni d'arte, tra avvenimenti lieti e altri tristi, persone illustri e anonime, tra cronaca e Storia, tra sacro e profano.
Sono volti, monumenti, strade, manifestazioni protagonisti dell'obiettivo di Torres e della nostra storia, e il risultato è il racconto di una città che cambia, che non dimentica il suo passato e che guarda dritto il futuro.
Orari: aperto tutti i giorni (chiuso martedì, Natale, Santo Stefano, Capodanno.)
Ingresso gratuito – ore 11.00 – 18.00
Obbligo di green pass