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Mogol. Le mie parole a Vigevano

  • Paola Montonati

mogol mie paroleFino al 1 agosto, presso la Strada Sotterranea del Castello Sforzesco di Vigevano, è aperta la mostra Mogol. Le mie parole, dedicata alla vita e alle parole del più amato paroliere del Novecento italiano, compagno inseparabile per anni di Lucio Battisti.

Da sempre il lavoro artistico di Alfredo Rapetti Mogol, noto anche con lo pseudonimo di Cheope quando scrive i testi delle canzoni, ripercorre l’origine del linguaggio, oltre alla sua trasformazione da segno a suono.

Il procedimento dei suoi lavori ristabilisce il legame tra musica, immagine, parola dove, intercettando le frequenze d’onda sprigionate dai vuoti scompostivi sillabici, l’artista crea varie possibilità di coniugazione che conducono ad approdi inaspettati dove questo codice personale è riammesso nel circolo della condivisione e quindi pronto a nuove modificazioni genetiche apportate con il contributo di chi lo ascolta.

Nato il 17 agosto 1936 a Milano, Mogol iniziò la sua lunga carriera come editore affiancando il padre, Mariano Rapetti, direttore delle edizioni della casa discografica Ricordi.

La prima importante affermazione risale al 1960, quando si presentò al Festival di Ancona come autore del testo "Non dire I cry", interpretato da Tony Renis.

Il  momento di Mogol arrivò nel 1961 con "Al di là”, che vince il Festival di Sanremo, cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis.

Nel 1963 al Festival di Sanremo Mogol si conferma con “Uno per tutte", portata al successo da Tony Renis e nel 1965 si ripete con "Se piangi se ridi", composta con Bobby Solo.

E' alla fine del 1965 che avviene l'incontro con Lucio Battisti e i due si legano in modo indissolubile creando una serie d’inimitabili e immortali perle, come Acqua azzurra acqua chiara, Mi ritorni in mente, Fiori rosa fiori di pesco, Emozioni e Pensieri e parole, dei 45 giri che conquistano la vetta delle classifiche.

Mogol, insieme al padre Mariano, Sandro Colombini, Franco Dal Dello e, successivamente, lo stesso Battisti, fondò l'etichetta Numero Uno.

Da Umanamente uomo: il sogno a Una donna per amico, Mogol e Battisti raggiunsero il culmine della loro creatività fino a concludere il loro sodalizio con Una giornata uggiosa, pubblicato nel 1980.

Il dopo-Battisti vide Mogol con Riccardo Cocciante per l'album Cervo a primavera e il successivo Cocciante, cui seguirono le collaborazioni con Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi, e anche Adriano Celentano.

Negli anni '90 oltre a scrivere testi, Mogol divenne l'animatore, con Gianni Morandi, della Nazionale Cantanti italiana di Calcio, creata per raccogliere fondi a scopo benefico.

Dal 1992 Mogol vive ad Avigliano Umbro dove, nella frazione di Toscolano, dirige il Centro Europeo di Toscolano, un'associazione no-profit per lo sviluppo della cultura e della musica.

Il 30 novembre 2006, con un decreto del Ministro dell'Interno, ha avuto l’autorizzazione ad aggiungere al proprio cognome, Rapetti, il suo leggendario pseudonimo di Mogol.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 15 alle 19.

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