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Mente Captus al Broletto di Pavia

  • Paola Montonati

mente captus pavia 1Venerdì 15 settembre, alle 19, sarà inaugurata presso lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia la mostra MENTE CAPTUS – spazi e silenzi dell’ex manicomio di Voghera, ideata e realizzata dalla fotografa Marcella Milani.

L’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 1 ottobre, verrà organizzata dal Settore Cultura del Comune di Pavia con la collaborazione di Fondazione Banca del Monte di Lombardia con la Scuola Civica d’Arte AR.VI.MA, con il patrocinio della Provincia di Pavia e dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Pavia e il sostegno di Fondazione Mondino e ASST Pavia.

Durante l’inaugurazione, l’artista Luca Collivasone proporrà una performance di musica concreta attraverso l’uso del Cacophonator, con un’atmosfera sonora che accompagnerà la visita della mostra.

Il progetto fotografico è dedicato all’insieme di strutture che compongono l’ex manicomio di Voghera, edificato nel 1876 su di una superficie di circa 83.000 metri quadrati, ormai in stato di abbandono dal 1998.  

Per anni la struttura ha ospitato persone affette da gravi disturbi emotivi, spesso classificati come problemi mentali, per poi andare negli anni Ottanta incontro al declino dopo l’applicazione della legge Basaglia e la fine dei manicomi italiani ed europei.

L’edificio è un patrimonio di grandissimo valore per la storia della città e della provincia pavese, non solo come esempio di architettura sanitaria ottocentesca, ma anche sotto il profilo culturale, per quello che quel posto di accoglienza e contenimento del disagio psichico ha rappresentato.

L’indagine fotografica da attenzione e vita a questo luogo dimenticato, sulla scia del movimento di Urban Exploration, legato all’esplorazione di spazi abbandonati per cogliervi, attraverso un sapiente studio compositivo, delle immagini di profonda valenza emotiva.

Marcella Milani per due anni ha riportato alla luce il manicomio, raccontandolo attraverso sessanta immagini inedite in bianco e nero, ma non dimenticando l’intento storico-didascalico.

“Marcella ci introduce “ dice la psicologa Anna Cremante nel testo di presentazione alla mostra “in quell’atmosfera del nostro recente passato intrisa di miseria, contaminata dal dolore, ma anche suggestiva di una sostanza fortemente poetica, perché sembra ricordarci la possibilità di guardare al futuro con fiducia, la speranza di cambiare le cose, di vincere la rassegnazione.”

La mostra sarà vistabile giovedì e venerdì  dalle 18 alle 21, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18 alle 21.

Inoltre ogni mercoledì si terrà un’apertura serale dalle 21 a mezzanotte, con una serie di percorsi guidati a cura dell’assocazione Spino Fiorito.

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