Skip to main content

Luigi Robecchi Bricchetti a Palazzo Botta

  • Paola Montonati

bricchetti 1Mercoledì 26 novembre, alle ore 10.30, presso Palazzo Botta nell’omonima piazza di Pavia, sarà inaugurato il nuovo ambiente espositivo “Un esploratore pavese in Africa. Le collezioni zoologiche di Luigi Robecchi Bricchetti al Museo di Storia Naturale di Pavia”.

Quest’allestimento, curato dal museo universitario di Pavia in collaborazione con i Musei Civici di Pavia, mira a valorizzare la figura di Luigi Robecchi Bricchetti, uno degli avventurieri italiani meno noti e al tempo stesso più affascinanti del secondo Ottocento italiano.

Nato a Pavia nel 1853, Bricchetti era figlio illegittimo del nobile pavese Enrico Robecchi e della giovane sarta Teresa Bricchetti.

Dopo una dura battaglia legale, la donna riuscì a far riconoscere legalmente il figlio dal suo ex amante, tanto che Luigi poté studiare all’Università di Pavia e in Germania, fino a laurearsi in ingegneria.

Affascinato da sempre dai racconti del Risorgimento italiano, Bricchetti seppe che molti garibaldini, tra i quali Manfredo Camperio e Romolo Gessi, dopo la nascita del Regno d’Italia si erano diretti nell’Africa nera, allora colonia tedesca e britannica.

Dopo aver lavorato come ingegnere per alcuni anni presso le colonie inglesi, nel 1888 Luigi partì, dopo averlo sognato per anni, per la prima vera spedizione nel cuore del continente nero.

bricchetti 2Il primo viaggio di Bricchetti, con destinazione la Somalia, non fu molto fortunato, ma le successive spedizioni nella regione del Corno d’Africa ebbero ottimi risultati.

Ormai ricco e famoso, nel 1903 Luigi tornò per l’ultima volta in Africa, con il compito di verificare se sulle coste della Somalia vi fossero tratte di schiavi.

Al suo ritorno a Pavia, Bricchetti, che aveva adottato un giovane schiavo liberato e sua madre, prese la decisione di ritirarsi a vita privata e nel 1926, dopo la sua morte, tutte le sue collezioni vennero donate al Comune di Pavia con la clausola che fossero resi disponibili al pubblico.

Nell’esposizione, che segue gli appunti della scomparsa Gigliola De Martini, grande studiosa della vita di Bricchetti, si potrà ammirare una giraffa nubiana imbalsamata, che fa parte delle collezioni del Museo di Storia Naturale di Pavia, oltre a cristalli di quarzo, denti di elefanti africani, zoccoli di giraffa e rinoceronte, ostriche con perle, esemplari imbalsamati di iene, distillati in alcool di pipistrelli, rettili e insetti, zanne di facocero e ippopotamo, gomma arabica e la noce delle Seychelles, mentre sulle pareti ci saranno pelli di zebra, leopardo e ghepardo, oltre ad una collezione di corna delle antilopi africane, tutti reperiti da Bricchetti nelle sue spedizioni in Africa.

Dopo la presentazione, l’allestimento sarà parte del Museo di Scienze Naturali di Pavia e sarà visitabile negli orari di apertura del museo.

L’ingresso è libero. 

Pin It