Il grande mercato di Casteggio
Allegro e colorato, il mercato di Casteggio, nell’Oltrepò Pavese, ha una storia che affonda le sue radici nel Seicento lombardo….
Moltissimi, che lo frequentano ogni domenica mattina, non immaginano la sua antica tradizione, ma apprezzano i banchi colorati, gli abiti, i cappelli, le borse, le magliette, e tutto quello che offre come le prelibatezze del territorio.
E’ nei primi decenni del XVI secolo che si hanno notizie certe dell’esistenza di un mercato a Casteggio, in un periodo molto difficile, per il passaggio degli eserciti durante le continue lotte tra Francia e Spagna che per le carestie ed epidemie.
Allo scopo di un forte rilancio economico del paese, nel 1532 Alessandro Bentivoglio, figlio del Signore di Bologna, che aveva sposato Ippolita Sforza ed era diventato feudatario di Casteggio, ottenne dal Duca di Milano Francesco II Sforza la concessione di un mercato da tenersi ogni mercoledì.
Con la concessione del mercato Casteggio, che era sede del podestà e aveva i servizi medici e commerciali, diventò il cuore della zona mediana dell’Oltrepò tra Voghera e Stradella.
L’abitato di Casteggio era allora concentrato nella parte alta dell’attuale paese, conosciuta con il nome di Pistornile, formata dalla parte più antica detta Castello e da quella mediana, il Borghetto medievale che nel 1361 fu circondato da mura per una disposizione dei Visconti.
Il mercato delle merci varie, alimentari, frutta e verdura si teneva nella parte alta del Castello, nell’attuale Piazza Castello, con il Palazzo Feudale, dove si trovavano l’alloggio delle guardie, la prigione e la casa del carceriere, un monastero, vari case signorili e i negozi.
Come nei mercati di una volta, anche al Pistornile, all’imbocco da Via Castello dalla Via Sforza Visconti, era esposta la bandiera per segnare l’inizio e la fine del mercato che all’apertura era riservato ai soli abitanti del luogo e solo quando era tolta la bandiera diventava libero a tutti.
Al confine del Borghetto, nello spiazzo vicino al Palazzo Bettanoli, c’era il mercato del bestiame grosso che fu spostato nel 1755 in Piazza Martiri della Libertà.
In seguito al mercato del mercoledì se ne aggiunse uno alla domenica, come comunica nella seconda metà dell’ottocento il parroco Don Belso in una relazione al Vescovo.
Con lo sviluppo industriale e l’ampliamento dell’abitato, per l’importanza data dalla presenza di un’importante rete stradale, Casteggio allargò i suoi traffici commerciali.
Negli anni Sessanta il mercato del bestiame fu spostato da Piazza Martiri della Libertà in un’apposita struttura posta oltre la ferrovia, poi quando il mercato del bestiame non si tenne più, come per quello di Varzi, quest’area venne utilizzata come centro fieristico e per esposizioni.
Oggi il mercato di Casteggio, con le fiere primaverili e autunnali, resta il centro vitale della vita commerciale del paese, punto d’incontro per molti cittadini del Pavese e non solo.