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Bikers Party Day 2023 a Sant’Angelo Lomellina

  • Paola Montonati

santangelolomellinaMotori, cibo e buona musica sono i protagonisti del Bikers Party Day in programma nel weekend del 14. 15 e 16 luglio 2023 a Sant'Angelo Lomellina.

Ovviamente il cuore dell’evento restano i bikers con le loro rombanti moto dagli stili e colori più stravaganti e dai motori unici, che saranno presenti  in Piazzale della Chiesa per tutti e tre i giorni della manifestazione.

Venerdì 14 si mangia la Panissa preparata sapientemente dai volontari della Pro Loco di Confienza e poi la sera si ascolta musica.

Sabato 15 si fa il bis con la Panissa e ottima musica, mentre domenica 16 ci sarà l’aperitivo a mezzogiorno e poi si andrà tutti alla scoperta dello Street Food.

La storia di Sant'Angelo Lomellina

Le prime notizie documentate su Sant’Angelo Lomellina sono antecedenti all’anno Mille, quando chiamava Castel Santangelo ed era la difesa dei vicini monasteri benedettini.

Quasi certamente esisteva già in epoca romana, anche se mancano documenti infatti, nel corso degli anni, sono stati ritrovati numerosi cimeli e monete nei pressi della chiesa parrocchiale.

All’interno della roccaforte protetta da fossati con due porte a ponte levatoio, in epoca longobarda vennero costruiti un fonte battesimale, oggi la chiesa di San Giovanni, e la chiesa dedicata a san Michele, patrono dei Longobardi.

San Fortunato, filosofo e vescovo vissuto nel VI secolo, presumibilmente morto in Francia nel 580, era nato nel paese e i lomellini trattarono con i Francesi la restituzione del corpo, che prima fu portato nell’abbazia di San Pietro, a Ceretto, poi a Sant’Angelo, dove  antichi documenti attestano che lì stava nel 946.

Nel Catalogo Rodobaldino del Corpi dei Santi si legge che nel 1236 il santo era sepolto nella collegiata di San Michele, e del suo corpo vi era ancora traccia fino al XIV secolo, ma nelle visite pastorali dal 1460 in poi non se ne fa più menzione.

La leggenda racconta  che sia ancora nascosto sotto la chiesa e, per molto tempo,  a tanti santangelesi fu imposto il nome di Fortunato. 

Nel XI secolo erano numerosi nella zona i terreni di proprietà dei monaci mortariensi della Prepositura di Santa Croce di Mortara e fuori dall’abitato passava la Via Romea con i suoi pellegrini.

Verso il 1100 il paese fu coinvolto, come molti altri, nelle sanguinose lotte tra pavesi e milanesi e ciò portò a un periodo di decadimento, anche se è citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia col nome di S. Angelus in contea Lumellina.

Dopo la seconda metà del Duecento Sant’Angelo perse la sua importanza strategica e seguì le vicende dei paesi limitrofi.

Nel 1355 l’imperatore Carlo IV conferì alla famiglia Beccaria il feudo di Sant’Angelo, che passò poi sotto gli Sforza e questi, a loro volta, lo concedettero ai Gallarati Scotti.

Il primo conte, Pietro Gallarati, consigliere degli Sforza, venne  investito del titolo a Cozzo nel 1465, questo casato era talmente importante che nell’autunno del 1499 Pietro Gallarati ospitò nel castello di Cozzo il re di Francia, Luigi XII.

All’interno della chiesa di San Rocco era possibile vedere fino a pochi anni fa due bellissimi banchi con schienale intagliato e scolpito con lo stemma dei feudatari.

Nel secolo XVII il paese era cinto da mura e per entrarvi si passava dalla Porta Pavese situata in via Maestra e, a quel tempo, vi erano circa cento costruzioni e vicino alle mura scorreva il colatore che raccoglieva l’acqua piovana e la convogliava nella Roggia Vercellina.

Al termine della dominazione spagnola, il 7 settembre 1706, il generale Fontana venne incaricato di censire i Comuni lomellini che ormai facevano parte del Ducato di Savoia e Sant’Angelo, dopo la breve parentesi napoleonica, seguì le vicende risorgimentali.

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