Tutti i vini del Pavese
Il vino, una degli assi portanti dell'Oltrepò Pavese, una ricchezza con una storia di oltre duemila anni.
Grazie alle sue eccezionali caratteristiche morfologiche, da ben 2000 anni l’Oltrepò Pavese, una delle zone più belle della Lombardia, ha una fitta rete di vigneti che consentono di produrre una serie di vini che hanno fatto parte della storia del nostro paese dalla fine dell’Ottocento fino ai nostri giorni.
Ovviamente il primo, e da sempre il più amato, è il leggendario Pinot Nero, che fino agli inizi del Novecento era stato coltivato su una superficie di circa 600 ettari, per poi aumentare con il passar del tempo fino ad arrivare ai 3.000 dei nostri giorni.
Prodotto in quella zona che si trova tra Valle Versa, Valle Scuropasso e Valle Coppa, il Pinot Nero arrivò nel sud della Franciagrazie agli antichi romani, che lo avevano coltivato fin da epoche remote.
Ma solo alla fine del Cinquecento ci sono le prime fonti storiche su vitigni simili al Pinot Nero nei documenti del Pavese, che lo donavano agli Sforza di Milano.
Verso la metà dell’Ottocento nel Pavese arrivarono i primi incroci provenenti dalla Francia, che sfociarono nel 1870 con la produzione di Domenico Mazza di Codevilla del primo Pinot Nero dell’Oltrepò.
Agli inizi del Novecento altre aziende locali iniziarono a coltivare in maniera molto più estesa il Pinot Nero, che condussero nel 1905 alla nascita della cantina La Versa di Broni.
Fino a poco prima dela seconda guerra mondiale era la Società Vinicola Italiana di Casteggio ad occuparsi con passione della produzione del Pinot Nero, ma lo storico vino è arrivato anche negli Stati Uniti, dove venne esportato dalla famiglia Ballabio nel secondo dopoguerra.
E ricordiamo la Bonarda, con il rosso dai riflessi viola, il Barbera granato acceso, il Buttafuoco delle colline di Stradella, il paglierino Riesling, il Sangue di Giuda dai toni accesi e il dolce Moscato, tutti vini che nel bene e nel male sono un riflesso dell’anima del Pavese e delle sue colline.