Porana di Pizzale, tra le colline dell’Oltrepò Pavese
A pochi chilometri da Voghera, nel cuore delle colline dell’Oltrepò Pavese, si trova il piccolo borgo di Porana di Pizzale, noto per la sua chiesa di San Crispino e la Villa Meroni a esso attigua.
La storia di Porana inizia negli ultimi anni dell’impero Romano, quando viene citato come l’ultima frazione prima della diocesi di Piacenza, anche se il primo vero cenno in un documento storico risale al 1218, quando è nominato come uno degli ultimi contradi della provincia di Pavia.
Sicuramente allora c’era un castello, come confermano le carte topografiche dell’epoca, che venne demolito agli inizi del Quattrocento per ordine di Castellino Beccaria, signore del luogo, mentre nella seconda metà del XIV secolo, Porana fu conquistata, dopo una lunga guerra tra Guelfi e Ghibellini, dalla famiglia vogherese dei Balduini, che da allora ne furono i signori.
Alla fine del Cinquecento una visita pastorale pavese confermò che la situazione di Porana era discreta sia dal punto di vista economico, che da quello spirituale, tanto che fino alla fine del Settecento la situazione rimase immutata.
Nel 1802 la parrocchia di Porana venne unita al comune di Lungavilla, per poi essere un libero patronato e dal 1817 divenne parte della diocesi di Tortona.
Verso il 1850 l’ingegnere Severino Grattoni edificò quella che oggi è la Villa Meroni, dove visse per tutta la vita e che ospitò nel 1883 il re Umberto I, di ritorno dalle manovre militari nell’Oltrepò Pavese.
Nel 1908 il parroco Alessandro De Tommasi, con l’aiuto finanziario della famiglia Meroni, fece ergere il Campanile che si trova vicino alla chiesa di San Crispino, mentre nello stesso periodo venne costruito l’asilo Rachele Meroni.
Oggi Porana è un piccolo borgo, che basa la sua economia sulla coltivazione del grano, della meliga e foraggio e delle barbabietole da zucchero.
Il cuore di Porana dagli inizi del Novecento sono la Villa Meroni e la chiesa di San Crispino, due tesori dimenticati dell’Oltrepò Pavese.
La villa, prima di Severino Grattoni e poi della nobile famiglia Meroni, è in stile neogotico, circondata da un parco, dove c’è una delle piante più grandi d’Europa, è ancora oggi è dei Meroni, che dopo la seconda guerra mondiale si trasferirono a Milano, mantenendo però la villa come residenza estiva.
Accanto alla villa si trova, con il suo campanile dei primi del Novecento, la chiesa di San Crispino, venne edificata nel 1850 su un progetto di Severino Grattoni, dove c’era una chiesetta in stile romanico.
Dentro la chiesa, con una facciata sormontata da un grande rosone in vetro colorato, c’e l’altare maggiore con un’edicola in cui è collocata la statua di Cristo, un fonte battesimale ottagonale, le tombe della famiglia Grattoni e un confessionale ligneo.
Inoltre, presso l’ex casa canonica, si può visitare il museo contadino del borgo di Porana, ideato pochi anni fa dalla famiglia Carrirolo, con numerosi oggetti che ricordano come vivevano, fino alla fine della seconda guerra mondiale, i contadini dell’Oltrepò Pavese.