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Mortara cuore della Lomellina

  • Paola Montonati

mortara 1Da sempre la città di Mortara, situata al centro delle pianure tra Pavia e i campi della Lomellina, è considerata una delle più importanti del Pavese, grazie anche alla sua lunghissima storia.

Infatti, secondo i recenti ritrovamenti archeologici, Mortara fu fondata alla fine dell’Età del Bronzo da quelle tribù celtiche che arrivavano dai Balzi Rossi della Liguria, poi diventate alleate di Annibale e dei Celti nella lotta contro Roma.

Sotto l’impero romano, il piccolo centro fu una delle città più importanti della Cisalpina, grazie anche alla via consolare che da Pavia fino a Torino conduceva alla Valle d’Aosta e da lì alle Gallie.

Dopo la fine dell’impero, Mortara venne occupata prima dagli Ostrogoti e poi dai Longobardi, che secondo la leggenda si scontrarono, dove oggi si trova l’abbazia di Sant’Albino, in una lunga battaglia contro i Franchi di Carlo Magno nel 776, poco prima della caduta di Pavia.

Con l’anno Mille, il piccolo centro fu dotato di un nuovo castello, mentre vi vennero annesse le pievi di Sant’Albino e Santa Croce, che erano governate dai comitati di Lomello e Bulgaro.

Nel 1165 Mortara venne ceduta da Federico Barbarossa al Marchesato del Monferrato, per poi alla fine del Duecento diventare parte dei domini dei Visconti di Milano.

Dopo un lungo periodo di pace, prima sotto i Visconti e poi con gli Sforza, nel 1500 il paese venne conquistato dalle truppe francesi e, dopo un breve passaggio sotto il dominio spagnolo, alla fine del Settecento annesso ai domini dei Savoia.

mortara 2Con la battaglia del 21 marzo del 1849 tra Austriaci e Piemontesi, dopo la disfatta di Novara, la storia di Mortara diventa quella del Risorgimento e poi dell’Italia contemporanea.

Anche se oggi del castello medievale rimangono solo pochi resti, nel centro storico di Mortara si possono ammirare due chiese che, in misura diversa, hanno fatto parte della sua storia.

Presso Corso Garibaldi è posizionata la chiesa di Santa Croce, edificata nel X secolo, con una pianta a navata unica e la facciata in stile rinascimentale, e che fu la prima sede del Canonici regolare mortariensi.

Oltre il Municipio troviamo la parrocchiale di San Lorenzo, eretta alla fine del Trecento, per poi essere rifatta in stile gotico agli inizi del Novecento.

Alla fine dell’Ottocento risalgono il Municipio e il Teatro, mentre fuori città molto suggestiva l’abbazia di Sant’Albino, che venne costruita verso la fine del Quattrocento nello stesso luogo dove si trovava una chiesa più antica, fatta erigere nell’VIII secolo d. C. da Carlo Magno. 

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