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Il Pavese tra le due guerre: L'almanacco

  • Paola Montonati

almanacco inverno paveseNelle campagne lomelline per anni i contadini, durante il lavoro nei campo,  consultavano anche l’almanacco, che era quello del Pescatore di Chiaravalle o di Barbanera….

La storia dell’almanacco parte dell’epoca medioevale ed è quello di una pubblicazione che per secoli ha attraversato, in vari aspetti, gran parte del mondo contadini europeo allo scopo di tenere aggiornate le popolazioni circa diversi tipi di notizie, inizialmente non aveva una forma editoriale definita che  assunse con l’andare del tempo.

I primi almanacchi

Varie fonti fanno risalire la nascita dei primi almanacchi verso la fine del secolo XI,  dato che intorno al 1088 si hanno notizie delle prime pubblicazioni di questo tipo.  

Le origini della parola almanacco sono arabe, infatti deriva da al-manākh che tradotto indica clima o luogo di ritrovo dei cammellieri del deserto, utile per i loro commerci o la sosta a scopo di rifornimento.

Inizialmente l’almanacco era una serie di tavole astronomiche adatte per stabilire il giorno della settimana, poi divenne una pubblicazione che conteneva il calendario con le indicazioni sull’ora di levata e di tramonto del sole, oltre a  le fasi lunari, l’alternarsi delle stagioni e altre informazioni utili, soprattutto per gli agricoltori e i navigatori.

Con il tempo l’almanacco, da pubblicazione discontinua e irregolare, divenne periodica diffondendosi maggiormente, soprattutto in Europa e nella civiltà araba, ricco di informazioni sulle feste, notizie su fiere, mercati ed eventi di rilievo.

In alcuni almanacchi del basso Medioevo, con una serie di tavole di varia natura scritte e decorate a mano, venivano pubblicate le  notizie sui matrimoni tra i regnanti, le nascite e i decessi degli stessi e della nobiltà, persino gli avvicendamenti di potere dei reali e dei signorotti locali sono messi in dovuto risalto, in modo che i sudditi capissero  a chi devono essere subordinati.

L'almanacco nel Rinascimento

Verso il Rinascimento negli almanacchi c’erano anche i prezzi delle merci e del bestiame,  oltre a rimedi medici officinali, ricette, notizie e resoconti di avvenimenti importanti che avvenivano localmente e nel mondo.

Con l’avvento della stampa l’almanacco divenne il principale mezzo di diffusione nella cultura di quella popolazione ancora rurale e artigiana e, soprattutto, analfabeta, dato che venditori, banditori e talvolta ciarlatani lo leggevano sulla pubblica piazza di paesi, borghi e cittadine, con notizie di cronaca, nozioni più dettagliate e specifiche di medicina e consigli di ogni genere e materia.

Il massimo sviluppo dell’almanacco si ebbe nel Settecento, quando la pubblicazione delle effemeridi, che erano i valori di riferimento sulla posizione degli astri nel tempo, si rivelò molti utile per i regnanti, che ne detenevano il monopolio.

In particolare, i sovrani di Francia e Inghilterra concessero la stampa degli almanacchi solo agli editori di loro fiducia riscuotendo enormi royalties.

Più tardi ci fu la nascita degli almanacchi tipologici e di carattere generale, come quelli sportivi o di tipo generale con le date e i fatti della storia.

L'almanacco oggi 

Fra i più importanti almanacchi della storia ci sono stati Centurie astrologiche di Nostradamus (1550), Almanacco di Gotha (1763), contenente gli alberi genealogici delle famiglie nobili europee, Almanacco nautico (1766) e Almanacco del povero Riccardo (1732), fondato e diretto per venticinque anni da Benjamin Franklin.

L’ultima evoluzione dell’almanacco fu il programma televisivo L’Almanacco del giorno dopo, che andò in onda su Rai 1 fino al 1994 e parlava di fatti e avvenimenti del giorno successivo, oltre che  di quando sarebbe sorto il Sole e quando sarebbe calato, quando sarebbe sorta e calata la Luna e del santo del giorno.

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