Deborah Compagnoni Regina degli sci
Nata a Bormio il 4 giugno 1970, Deborah Compagnoni è stata la prima atleta ad aver vinto una medaglia d'oro in tre differenti edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino, dominando la scena agonistica internazionale, in particolare nella disciplina dello slalom gigante.
Deborah iniziò a sciare fin da piccola e a soli 16 anni vinse la medaglia di bronzo in discesa libera ai Mondiali juniores 1986, mentre nell'edizione successiva ottenne l'oro in slalom gigante e un secondo bronzo in discesa.
Nel 1988 fu vittima del primo degli infortuni che avrebbero lasciato un segno sulla sua carriera, una rottura del ginocchio destro, seguito poco tempo dopo da un grave blocco intestinale che ne mise a rischio la vita.
La Compagnoni a Santa Caterina di Valfurva, l'8 dicembre 1991, per la Coppa del Mondo ottenne il primo podio nel gigante, seconda dietro alla svizzera Vreni Schneider, poi ci fu la prima vittoria nel supergigante di Morzine il 26 gennaio 1992.
La sua carriera in Coppa del Mondo le ha lasciato ben sedici vittorie in singole gare, tredici in gigante, due in supergigante e una in slalom speciale, e una Coppa del Mondo di slalom gigante nel 1997.
Ma Deborah ha disputato poche stagioni agonistiche complete, rispettivamente nel 1993, 1994, 1997 e 1998, per i suoi ricorrenti infortuni, che la portarono a concentrarsi soprattutto su slalom e gigante.
Il suo debutto ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville nel 1992 la fruttò una medaglia d'oro in supergigante, ma il giorno seguente, mentre era in testa nello slalom gigante, in una scivolata apparentemente di poco conto subì un grave infortunio ai legamenti delle ginocchia, che in diretta televisiva, entrò nelle case degli appassionati di sci del mondo.
A Lillehammer nel 1994, proprio in slalom gigante, la Compagnoni vinse il secondo oro olimpico, poi a Nagano nel 1998 si riconfermò campionessa olimpica in gigante e ottenne la medaglia d'argento in slalom speciale, giungendo alle spalle di Hilde Gerg per sei centesimi di secondo.
Intanto Deborah fu anche la campionessa mondiale di slalom gigante nelle edizioni di Sierra Nevada del 1996 e Sestriere del 1997, dove ottenne l'oro anche in slalom speciale, una doppietta che possono vantare solo pochi atleti nella storia dello sci.
Tra le sue imprese sono rimaste leggendarie la striscia di nove vittorie consecutive in slalom gigante nel 1997-1998, con otto in Coppa del Mondo e una ai Mondiali del Sestriere, e il distacco abissale di 3"41 sulla seconda classificata, Alexandra Meissnitzer, nel gigante di Park City del 21 novembre 1997.
Dopo essersi ritirata dal mondo dello sci Deborah ha sposato Alessandro Benetton, da cui ha avuto tre figli, Agnese, Luce e Tobias e nel 2003 fondò a Santa Caterina di Valfurva l'associazione senza scopo di lucro Sciare per la Vita.
Il 10 febbraio 2006, nella cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, la grande campionessa è stata la protagonista della parte finale della staffetta della fiamma olimpica all'interno dello Stadio Olimpico, ricevendo la torcia da Piero Gros, campione olimpico nello slalom speciale a Innsbruck nel 1976, e consegnandola nelle mani dell'ultimo tedoforo, la fondista Stefania Belmondo, con dieci medaglie olimpiche vinte in carriera.