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Alessandro Sauli, dalla Corsica a Pavia

  • Paola Montonati

106673055 3043064272409585 5770404959553435548 nNon tutti sanno che a Pavia, verso la fine del Cinquecento, ci fu la figura luminosissima di Alessandro Sauli, sacerdote che prima fu vescovo in Corsica e poi durante i suoi ultimi anni visse nella diocesi di Pavia…

Sauli nacque a Milano il 15 febbraio 1534, da un’antica e nobile famiglia, originaria di Lucca e trasferitasi a Genova nel 1316.

Il piccolo Alessandro fu istruito da precettori come gli umanisti Giulio Camillo del Minio e Giambattista Vasano, poi nel 1554 venne ammesso fra i chierici della chiesa di San Paolo, detti poi frati barnabiti dal nome di una loro chiesa nel centro storico di Milano.

Ordinato sacerdote nel 1556, Sauli venne trasferito dai suoi superiori a Pavia, dove i barnabiti avevano ricevuto la chiesa di Santa Maria di Canepanova, edificata da pochi mesi.

Il giovane sacerdote si laureò in teologia nel 1560, discutendo alcune tesi che fu poi pubblicate in un saggio, e un anno dopo tenne nello Studio pavese la cattedra di filosofia che era stata di Filippo Zaffiro.

Alessandro visse a Pavia, sempre dedito alla scuola e alla chiesa, per dieci anni, poi fu eletto, nel capitolo annuale del 7 aprile 1567, nuovo generale della Congregazione e il 10 febbraio 1570 divenne il vescovo di Alenia, nel cuore della Corsica.

Il 30 aprile 1570 il nuovo vescovo arrivò a Bastia e nonostante le condizioni difficili in cui si trovava la Corsica, e particolarmente Aleria, non si sgomentò.

Per vent’anni, ricchi di opere legate alla riforma tridentina, ma sempre per migliorare i costumi del clero e per dare una mano ai corsi, Sauli fu sempre attivo, tra sinodi, visite ed epistole pastorali, discorsi privati e omelie pubbliche, scritti a stampa, l’edificazione di seminari, elargizioni e assistenza in ogni occasione necessaria.

Durante la carestia del 1579 Sauli interruppe il viaggio a Roma per andare a Genova a preparare i soccorsi necessari ai suoi diocesani, e durante la peste del 1580 si adoperò con tutto se stesso per aiutare i corsi.

Trasferito, per ordine dal papa Gregorio XIV, alla diocesi di Pavia, Sauli vi arrivò il 19 ottobre 1591, ormai logorato agli anni passati in Corsica, e morì a Calosso, durante la prima visita pastorale, l'11 ottobre 1592.

Il 21 marzo 1741 Benedetto XIV lo proclamò beato e Pio X, molti anni dopo, lo proclamò santo l’11 dicembre 1904.

La sua memoria cade l’11 ottobre.

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