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I castelli del Nord Italia: Castello di Voghera

  • Paola Montonati

castello vogheraUno dei castelli più belli del Pavese…

In alcune fonti dell’VIII e X secolo, si racconta come il castello Visconteo di Voghera fosse stato edificato all’epoca dei Berengari e precisamente fra l’888 e il 950. 

La storia del castello

Ma già dal X secolo era provata l’esistenza del castello, munito di un largo fossato che circondava la fortezza e di numerose mura sostenute da torri.

Da allora il castello subì molte trasformazioni, soprattutto a causa del potenziamento della cinta muraria e delle torri, come con Galeazzo II Visconti, divenuto signore di Voghera dopo la conquista di Pavia.

Nel 1381 fu costruito il pozzo, ma nel 1382 il Comune chiese al Visconti di poter pagare gli ultimi lavori di cui necessitava il castello, come il muro che tutt’oggi si può ammirare dal lato ponente e che si colloca tra il castello e la porta di santo Stefano e nel marzo del 1400 il castello fu visitato da Manuele Paleologo, imperatore d’Oriente, diretto a Milano.

Quando nel 1404 il governatore o castellano divenne Filippo de Mangano, questi ospitò Filippo Maria Visconti dal giugno all’ottobre del 1405.

Il duca di Milano nominò poi Castellino Beccaria signore e conte di Voghera oltre a concedergli il maniero a dimora della famiglia che fu spodestata nel 1414.

Dal 1415 ai primi decenni del Settecento ci fu un lungo suggerirsi di podestà della fortezza, come la famiglia Visconti seguita dai dal Verme e dagli Sforza, i Gonzaga nel 1546 e i Giudici nel 1593. Le fonti dicono che nel 1604 il castello era con sei torri, molti alloggi e un giardino.

Nel 1635 quando gli abitanti del borgo di Voghera chiusero le porte ai francesi, il capitano Biagio Ferrari si ritirò nel fortilizio con tre compagnie di fanteria lombarda, poi nel 1647 venne abbattuto il torrione di mezzo che dava sul giardino.

Nel 1723 il feudatario era Don Alfonso del Pozzo, marchese di Voghera, Pizzale e Medassino e nel 1733 Voghera fu occupata dall’Austria e il governatore era il marchese Sandricourt.

Quando il controllo del territorio passò sotto il controllo di Carlo Emanuele III, e Voghera divenne provincia, l’edificio fu ufficio fiscale, sede della magistratura, intendenza e magazzino.

Dopo l’erezione di Voghera a città nel 1770, l’ex fortilizio subì ritocchi a mura interne, finestre e merlature.

Nel 1888 le rampe d’ingresso ed anche la fronte dal lato nord rispondenti sull’omonima piazza Castello attirarono l’attenzione del comune per una serie di migliorie e nel 1911, si rinnovò un progetto di riattamento e abbellimento.

In seguito nel 1939 ci fu l’idea di adibire il castello a Museo e istituti d’arte ma, nel 1948, il sindaco informò la Sovrintendenza di Milano che nessun lavoro di restauro era ancora stato portato a termine.

Il 3 giugno 1952 il presidente dell’Oltrepò sollecitò l’amministrazione comunale a riprendere i lavori per destinare il castello a sede del Museo Civico e di altri Enti Culturali dell’Oltrepò, come in effetti accadde.

I dipinti del Castello 

Nel 1997 in una delle sale del castello, rimuovendo gli strati d’intonaco, si sono scoperti degli affreschi, attribuiti a Bramantino.

Si ritiene che la stanza potesse essere uno studiolo e che le parti basse delle pareti erano rivestite con una boiserie in legno.

Gli affreschi raffigurano le Muse, tra il marmo bianco delle lesene e il porfido rosso dei basamenti e delle piattabande, in primo piano sui compatti volumi di una città metafisica disegnata alle loro spalle.

A concludere la composizione ci sono stemmi araldici, precedenti alla stesura dell’affresco, con sovrapposte immagini delle imprese riconducibili al ducato e agli Sforza.

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