I castelli del Nord Italia: Castello di Proh
Uno dei castelli meno noti, ma al tempo stesso più suggestivi, di quella zona del Piemonte tra Novara e Vercelli…
Una lapide murata presso l'ingresso testimonia che il castello di Proh venne eretto come un luogo di delizie da Francesco Sforza, Duca di Milano, infatti un suo ruolo per uso militare non è molto credibile, dato che nel raggio di 5 km sorgono altri tre castelli, assai importanti e proprio a quell'epoca attrezzati o riattrezzati per le operazioni difensive o offensive del Ducato milanese, rispettivamente a Briona, Barengo e Castellazzo Novarese, sia per le piccole dimensioni del castello stesso.
Questa ipotesi è confermata anche dalla posizione del cartello, isolato nella pianura piemontese, ai piedi di una collinetta e dal suo aspetto aristocratico, dalla forma quasi cubica.
Il castello venne completato nella seconda metà del 1400 e, dopo la parentesi ducale, passò ai Tornelli, signori di Briona.
Nel 1495 venne occupato dalle truppe di Ludovico il Moro, poi nel 1597 passò ai Caccia e nel 1672 fu acquistato dai fratelli Gaspare e Giacomo Filiberto Cattaneo di Novara, che due anni dopo ottennero il titolo di conti.
Nell'Ottocento passò alla famiglia Fantoni, che lo trasformò in una cascina e lo vendette poi, verso la metà del secolo, al Conte Arese Lucini, fu acquistato all'inizio del Novecento dai Varelli e infine passò ai Marelli di Milano, attuali proprietari.
Dal 2020 la Fondazione UniversiCà, che già gestisce il Polo Museale di Druogno in Val Vigezzo e il Museo Meina sul Lago Maggiore, si sta occupando del recupero e della valorizzazione del Castello, dopo averlo ricevuto in comodato di proprietari.
Oltre al Castello, la Fondazione sta facendo una serie di lavori di recupero di altre strutture nelle vicinanze per creare un polo culturale di altissimo livello, allo scopo di proporre attività didattiche, educative e di conoscenza della storia e del territorio.
Al momento, il Castello è visitabile solo esternamente, infatti sono in corso i lavori di ristrutturazione, ma è già possibile partecipare a diverse iniziative culturali ed escursioni guidate alla scoperta dei dintorni e delle colline novaresi.
Il castello oggi è il frutto di successive sistemazioni, solo in parte eliminate nel corso di recenti restauri, dalla pianta asimmetrica secondo la diagonale NE-SO.
L'impianto del complesso è rettangolare, leggermente irregolare, con due torri tonde agli spigoli nord-orientale e sud-occidentali, mentre alcune costruzioni si trovano ai lati nord, sud e ovest, dove il cortile è appoggiato alla parte orientale.
Gli ingressi del castello in origine erano due, ad est tramite una postierla aperta nella torricella centrale e dotata di ponte levatoio e ad ovest tramite una porta carraia dotata di ponte levatoio. Sull'ingresso ad ovest c’era una torre a filo di cortina inglobata poi nei fabbricati interni e rimasta senza coronamento, ma facilmente riconoscibile.
Oggi la situazione degli ingressi è la più difficile di tutto il complesso, dato che restano due archi ribassati che stonano con il resto della costruzione.
I fossati, di cui si nota traccia sul terreno, sono colmati e l'altezza del castello, tranne il tratto tra la torretta d'ingresso e l'inizio del primo fabbricato del lato orientale, è uguale a quella che aveva in passato.
Per tutto il castello si nota l'apparato a sporgere con lunghe canditoie, tipico dei castelli novaresi del Quattrocento, le stesse sono decorate con il motivo a denti di sega dei castelli sforzeschi. Il castello in origine era ornato di affreschi di cui oggi ne restano due, uno trittico sulla parete di levante del cortile, rappresentante al centro la Madonna col Bambino e al lati delle figure di Santi, di ispirazione gaudenziana, e l'altro, con lo stemma dei Cattaneo, sulla torre angolare di sud-ovest.
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