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La chiesa di San Giuseppe a Vigevano

  • Paola Montonati

Nell’area della città di Vigevano, un tempo sede d’industrie e laboratori, c’è una Chiesa dedicata alla figura di San Giuseppe, un edificio che lega la sua storia a quella del rione Cascame.

il rione cascame di vigevano 

La storia del rione Cascame è legata all’edificazione del nuovo stabilimento della Società per la Filatura dei Cascami di Seta fondata sul lago Maggiore, a Meina, nel 1872 con lo scopo di utilizzare gli scarti dell’allevamento del baco da seta e delle lavorazioni successive, per farne filati di seta pura, non meno pregiati e apprezzati della seta greggia o seta tratta, ricavata direttamente dai bozzoli nelle filande.

Dal primo stabilimento di Meina, la Cascami s’ingrandì rapidamente, sia costruendo nuove fabbriche sia assorbendo industrie pre-esistenti a Novara, Meina, Zugliano, Tarcento, Boltiere, Artegna e Jesi.

Verso la fine del XIX secolo il presidente della Cascami era il conte Giuseppe Bonacossa, rappresentante in Parlamento del collegio elettorale di Vigevano, che riuscì a convincere il Consiglio di Amministrazione della Cascami a costruire un nuovo stabilimento nella città ducale.

L’edificazione dello stabilimento iniziò nel 1897 e nel 1899 entrò in funzione il primo reparto di lavorazione, per la macerazione, tra il 1900 e il 1903 si completò l’intero processo produttivo e lo stabilimento si poté considerare ultimato.

Il complesso sorse su terreni di proprietà dei Bonacossa, in una zona lontana dalla città, occupata da casolari e da cascinali di varie dimensioni, abitati prevalentemente da ortolani e frutticoltori, che di buon mattino portavano i loro prodotti al mercato in città.

Per il montaggio delle macchine e l’avvio della produzione la Cascami trasferì tecnici e maestranze, con le loro famiglie, da altri stabilimenti della società, distribuiti in varie regioni d’Italia, che andarono a vivere a Vigevano.

Anche il personale femminile, necessario per quel tipo di lavorazione che richiedeva l’impiego di molta mano d’opera, venne reclutato in vari paesi della Lomellina, con la necessità di procurare per tali operaie un convitto, allo scopo di rimanere almeno tutta la settimana e, in alcuni casi, anche per lunghi periodi.

A curarsi delle convittrici arrivarono a Vigevano le suore della Beata Capitanio, note come suore di Maria Bambina, inoltre l’azienda si preoccupò dell’istruzione dei bambini, costruendo un apposito fabbricato per le prime due classi della scuola elementare e delle necessità religiose delle convittrici e della popolazione del rione, destinando alcuni locali dello stabilimento a sacrestia e cappella, con apertura anche all’esterno.

la nascita della parrocchia di san giuseppe

Nel 1910 i dirigenti della Cascami Seta chiesero alle autorità ecclesiastiche un cappellano fisso, che celebrasse la messa e si occupasse dell’istruzione catechistica degli operai e dei loro figli.

La cappella fu inaugurata nel marzo 1910 e il primo cappellano fu padre Giovanni Balduzzi, degli Oblati dell’Immacolata, congregazione da poco istituita dal vescovo di Vigevano Berruti e da padre Innocente Cei.

Nel 1925 a padre Balduzzi, chiamato a Roma come segretario generale dell’Azione Cattolica per le attività sociali, successe padre Cei.

Quando nel 1926 la Direzione della Cascami Seta si trovò a dovere rispondere all’aumentato numero di richieste di operaie di poter usufruire del servizio di convitto, decise di costruire un grande edificio sul terreno disponibile a settentrione, confinante con Via Aguzzafame e fu necessario trasferire la cappella nei locali del complesso.

Ma la comunità del Cascame rimase improvvisamente senza chiesa e senza assistenza religiosa e Monsignor Scapardini, nuovo vescovo di Vigevano, capì che il rione aveva bisogno di una vera e propria chiesa.

La Direzione della Cascami Seta acconsentì generosamente a cedere, a un prezzo quasi simbolico, alla diocesi di Vigevano il terreno necessario per la costruzione di una cappella e per i servizi annessi.

Il 12 settembre 1926, festa di Maria Bambina, fu posta la prima pietra della chiesa, progettata dalla Beato Angelico di Milano.

Nel 1931 Monsignor Bregliani, canonico della cattedrale, destinò una sua eredità di 80.000 lire come beneficio per la nuova parrocchia.

L’8 settembre 1934 furono emanati i due decreti di Monsignor Scapardini, con cui veniva costituita la parrocchia di San Giuseppe, che ebbe come primo parroco don Carlo Perotti, curato di Mede.

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