Vedo Nero al Museo Golgi di Pavia
“Sono felice d'aver trovato una nuova reazione per dimostrare anche agli orbi la struttura dello stroma interstiziale della corteccia cerebrale” disse Camillo Golgi quando fece la scoperta della reazione nera che, oltre a conferirgli il premio Nobel per la medicina nel 1906, cambiò il corso della neuroanatomia e della neuroistologia.
Infatti, grazie a questa scoperta, il sistema nervoso centrale poté, per la prima volta, essere studiato senza “virtuosismi critici e interpretativi sempre incerti” come diceva lo stesso scienziato pavese.
Il Museo Golgi, fondato nel 2012 nei locali dove Golgi lavorò insieme agli allievi della sua scuola, propone per sabato 30 settembre dalle 9 alle 12, con visita guidata alle 10.30, ai visitatori un itinerario nella memoria di un’epopea scientifica che iniziò proprio da questa scoperta, che fu la prima di una lunga serie.
Sarà un viaggio che permetterà anche di vedere come fossero i mezzi tecnici di allora e quale abilità, costanza e rigore resero il laboratorio di Palazzo Botta un faro della scienza biomedica internazionale nel periodo precedente alla prima guerra mondiale.
La presenza di arredi e complementi d’arredo dell’epoca condurrà anche fisicamente nell’atmosfera del tempo e nella sala successiva si vedranno le più importanti scoperte di Camillo Golgi, come la reazione nera, gli importanti contributi negli studi sulla malaria e la scoperta dell’apparato reticolare interno.
Oltre alle pubblicazioni scientifiche più significative si potranno vedere siringhe, microtomi, microscopi, camere lucide, lastre fotografiche originali delle preparazioni istologiche e un apparato di fotomicrografia e sopra un tipico tavolo da lavoro di fine ottocento saranno disponibili microscopi risalenti all’anno 1900 con cui si potranno osservare vetrini istologici del tempo.
L’ultima sala è sugli allievi di Golgi, come Giovanni Marenghi, Adelchi Negri, Emilio Veratti e Aldo Perroncito.
Proprio Perroncito, figura carismatica e molto amato dai giovani ricercatori, anche grazie all’aiuto economico della Fondazione Rockefeller, condusse i suoi allievi alla scoperta di un territorio di ricerca allora ignoto, quello delle rigenerazioni e dei trapianti, ma la sua morte prematura interruppe bruscamente questi studi.
L'ingresso sarà a pagamento con visita guidata gratuita, inoltre il biglietto d'ingresso, che costa 6 euro, avrà la validità di un mese e darà diritto all'accesso a tutti i musei universitari, mentre è gratuito per gli studenti fino a 26 anni, per gli under 18 e gli over 65.