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Una nuova vita per la chiesa della Santissima Trinità a Mede

  • Paola Montonati

71008513 3616070691800990 5316859712161972224 nDomenica 15 settembre alle 17 Mede ospiterà la presentazione del restauro della Chiesa della Santissima Trinità.

Un restauro che ha riportato luce e colori nella facciata di una Chiesa molto amata dai medesi e con una storia davvero interessante.

La chiesa, che si trova in via Garibaldi, venne eretta nel 1588, allora aveva una pianta a
una sola navata, alta e slanciata, poi fu ampliata nel 1864, con l'aggiunta delle due navate laterali.

Si fece una serie di restauri sia all'interno che alla facciata nel 1929 in occasione del Congresso Eucaristico Diocesano, mentre una lapide posta presso la porta maggiore ricorda che la facciata fu ridipinta nei 1967 - 68 a spese del priore Camillo Masinari, che affidò a Erminio Tondi il compito di restaurare il grande affresco del timpano.

Il complesso è conosciuto anche come la Chiesa dei Batù, dalla consuetudine dei frati della chiesa, che si flagellavano come penitenza per i loro peccati prima di partecipare alle funzioni ed era anche un luogo di sosta per i pellegrini, che venivano ospitati in due costruzioni situate dietro il coro, come anche nella Chiesa degli Angeli.

L'interno a tre navate, di cui quella centrale più ampia rispetto alle laterali, ha una serie di elementi barocchi nelle ricche volute dei capitelli a stucco.

L'altare è di marmo, ornato di listelli di ottone, mentre ai lati, sulle pareti del presbiterio, si trovano due grandi tele a olio, racchiuse in comici dorate, che raffigurano la Deposizione di Gesù, ed è di scuola fiamminga, mentre quella di destra rappresenta la Crocifissione ed è di Domenico Buonvicino, pittore veneto del XVII secolo.

Le navate laterali terminano con due altari, uno a sinistra dedicato alla Madonna dei Sette Dolori e quello di destra alla Madonna delle Grazie.

Nel primo si trovano le reliquie di San Giovanni Battista, San Vincenzo Ferrari, San Paolo Apostolo, San Celestino, San Fiorenzo, San Benedetto, San Vittorio, Sant'Agata e nel tabernacolo è racchiusa la reliquia della Santa Croce.

In una nicchia è da vedere il Cristo Morto, in legno di fico, sovrastato da una statua della Madonna dei Sette Dolori, in cartapesta, tranne il capo, le mani e i piedi, che sono in legno.

L'altare di destra, in marmo intarsiato, è sovrastato da un quadro con la Madonna delle Grazie con i santi Defendente e Fermo, della scuola veneziana del Cinquecento.

Nella navata di destra c’è una tela che raffigura l'Annunciazione, mentre, appoggiato a una struttura di legno contro il portale minore, si trova un Crocifisso ligneo dorato.

Il soffitto a volta della navata centrale è decorato con una serie di affreschi che raffigurano episodi della vita di Giovanni Battista, mentre la volta dell'abside presenta alcuni lavori del pittore medese Giuseppe Amisani.

Per consentire lo svolgimento della cerimonia la viabilità sarà modificata con il divieto di sosta e circolazione,   dalle 16 al termine della manifestazione,  in Via Garibaldi dal civico n 30 fino all’ intersezione con Vicolo Soldani.

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