Festa del Latte 2024 a Morimondo
Giovedì 25 aprile a Morimondo tornerà la tradizionale Festa del Latte.
Città slow e parte del circuito Borghi più belli d’Italia, conosciuta per l’omonima abbazia romanica alle porte di Milano, Morimondo ospiterà la quattordicesima edizione della Festa del Latte, che nasce da una tradizione antichissima.
Secondo il calendario ambrosiano, il 23 aprile si festeggia San Giorgio, patrono dei lattai, infatti mandriani e venditori al dettaglio proprio in questo giorno dell’anno firmavano i contratti di fornitura del latte.
La storia del Pan de Mej, dolce lombardo, si intreccia a doppio filo con la ricorrenza del 23 aprile, giorno designato dal calendario ambrosiano per la celebrazione di San Giorgio che, , secondo un'antica leggenda, fu un cavaliere martire celebre per aver ucciso un drago e salvato una fanciulla.
Ben due sono le leggende che legato il pane dei poveri all'ultima parte di aprile.
La prima ha le sue radici nella Milano medievale, racconta della ribellione contro i soprusi del brigante Vione Squilletti, uomo spietato che, seguito dal suo manipolo di fedeli, terrorizzava il rione oggi corrispondente alla zona sud del capoluogo lombardo.
Stufi dei soprusi, gli abitanti si rivolsero a Luchino Visconti, signore di Milano, per ottenere giustizia e il 23 aprile 1339 ci fu lo scontro tra gli armigeri di Visconti e i briganti conclusosi con la capitolazione di Vione.
Al termine della battaglia, finalmente liberi, i milanesi scesero in strada per festeggiare offrendo ai soldati viscontei la panera, che è la crema del latte raccolta per affioramento, e pan de mej.
Proprio sul luogo della battaglia, comparve un'effige su un muro in cui veniva mostrata l'immagine di S.Giorgio alle prese con il drago e l'intestazione “Qui morì Vione”.
Da quest'episodio il quartiere prese il nome di Morivione e rimase per anni il luogo nel quale i milanesi celebravano la ricorrenza, mangiando il pan de Mej accompagnato da latte o panna liquida.
La Festa del Latte di Morimondo vedrà la presenza di mercatini agro alimentari e dell’hobbismo e stand gastronomici, ma anche di una serie di visite guidate,oltre a laboratori e animazioni per bambini.
L'abbazia di Morimondo
La storia di Morimondo converge intorno alle vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono, infatti, dopo esservi giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgo.
Sorta in un periodo successivo alla costruzione del monastero, per la precisione dal 1182, la basilica è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo.
La basilica, sorta dopo la costruzione del monastero, nel 1182, è adesso il monumento più noto di Morimondo che segue il modello delle chiese cistercensi voluto da San Bernardo, tutte grandiose e solenni, in contrasto con l'austerità della vita dei monaci, che hanno intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio.
Edificata in mattoni, la facciata è in stile gotico francese con elementi romanico - lombardi, oltre a un taglio a capanna, mentre il portale è preceduto da porticato posto davanti alla chiesa, aggiunto nel 1736.
Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto coronano la parte superiore, sormontata da una fila di archetti che continuano sui fianchi.
L'interno è a tre navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare, mentre entrando a destra, si vede una grande acquasantiera trecentesca con rosoni e teste molto eleganti.
Da ricordare anche il coro, richiesto dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo terminò nel 1522.