Una donna che scrisse il suo destino. Adelaide di Borgogna
Sabato 24 febbraio, dalle 15.30 alle 17, presso Palazzo Malaspina a Pavia, la professoressa Maria Pia Andreolli Panzarasa, con la collaborazione del Touring Club Italiano, racconterà la vita di una donna unica, Adelaide di Borgogna, che arrivò a Pavia a soli sei anni, orfana del padre, come promessa sposa del giovane Lotario II.
Adelaide nacque nel 931 ed era la primogenita di Rodolfo II, re dell’Alta Borgogna, e Berta, figlia di Burcardo, duca di Svevia e a soli due anni venne promessa in sposa a Lotario, figlio di Ugo di Provenza, che sposò poi a sedici anni, quando lui era formalmente re d'Italia, anche se il paese in realtà era dominato da Berengario d’Ivrea.
Dalla loro unione nacque Emma, ma nel 950 Adelaide rimasta vedova, poiché Lotario fu avvelenato per ordine di Berengario, fu incarcerata in un castello sulle rive del lago di Garda, per essersi rifiutata di sposare il figlio dell’assassino del marito.
Grazie a Ottone I il Grande, Adelaide riuscì a fuggire e il giorno di Natale del 951, presso Pavia, ne divenne la sposa.
Anche se aveva solo vent’anni, Adelaide era una donna di grandi doti intellettuali e non mancava di prendere parte attivamente agli affari di stato, anche dopo che, nel 962, Ottone venne incoronato imperatore a Roma da Papa Giovanni XXII.
Il matrimonio durò ben ventidue anni e nacquero cinque figli, tra cui l’erede al trono Ottone II, poi, nel 973, alla morte del marito, Adelaide dovette affrontare un nuovo conflitto, poiché il figlio, colmo di risentimento verso la madre, fu spinto a cacciarla dalla corte su suggerimento di sua moglie, la bizantina Teofano.
Adelaide si trasferì a Vienne presso suo fratello Corrado di Borgogna, poi chiese aiuto a San Maiolo, abate di Cluny, che fece in modo che madre e figlio si trovassero a Pavia, dove Ottone II s’inginocchiò per implorare il perdono materno.
Dopo dieci anni, nel 983 Ottone II morì, lasciando come suo erede l’infante Ottone III e Teofano come reggente, che, ancora ostile alla suocera, spinse Adelaide a lasciare nuovamente la corte.
Con la morte di Teofano, nel 991, l’imperatrice venne però richiamata, essendo ancora minorenne il nipote, e resse con saggezza l'impero, grazie ai consigli di santi come Villigiso arcivescovo di Magonza, Adalberto di Magdeburgo, Maiolo e Odilone di Cluny.
Negli ultimi anni Adelaide fondò e restaurò parecchi monasteri maschili e femminili, come Peterlingen, San Salvatore di Pavia e Seltz, in Alsazia vicino a Strasburgo, dove morì il 16 dicembre 999.
Nel 1097 fu canonizzata da papa Urbano II.
Ancora oggi Pavia ricorda la figura di Adelaide la giovane, bella, generosa sovrana, che dava udienza, soccorreva, restaurava, riformava e donava terre ai monasteri del Pavese.