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Tradizioni e tracce di cucina ebraica in Lomellina e Monferrato

  • Paola Montonati

tradizioni ebree lomellina monferrato 2016 1La sesta edizione della manifestazione Tradizioni e tracce di cucina ebraica in Lomellina e Monferrato, prevista per domenica 20 novembre dalle 11.30 al ristorante Canaja di Sartirana Lomellina, avrà lo scopo di valorizzare le tradizioni della cultura e della cucina ebraica in quella zona che va dalla Bassa Lomellina al Monferrato.

La cucina ebraica è legata a varie tradizioni culinarie sviluppatesi nell’ambito di comunità ebraiche, residenti in diverse aree geografiche, che pur seguendo le comuni leggi alimentari ebraiche, o kashrut, ha preso diverse caratteristiche secondo le diverse zone in cui gli ebrei si sono trovati a vivere.

Generalmente ci sono tre grandi gruppi di popolazioni ebraiche, gli ashkenazi, che nel Medioevo vivevano nella Francia del Nord e in Germania, poi migrarono in buona parte in Polonia e Lituania e da lì in diverse parti del mondo, i sefarditi, discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna e dal Portogallo nel 1492 e gli ebrei levantini.

Nell’alimentazione degli ashkenazi ci sono molti ingredienti tipici della cucina nordica o dell’Europa dell’Est, dalle aringhe al gefulte fish (filetti di carpa o merluzzo, ripieni), agli gnocchi di vario tipo, (compresi quelli preparati con i matzos, o pane non lievitato, uova e grasso), agli arrosti di carne, al brodo di pollo, alle zuppe di verze, patate e carne o di barbabietole rosse, al pane scuro o ai tipici bagel, sorta di panini rotondi a ciambella, ai kasha (polpette di patate ripiene) ai kreplach (ravioli ripieni di carne o formaggio), ai blintzes (crepe), ai goulash, ai dolci come le composte di frutta, gli strudel o gli hamantash della festa del Purim, di forma triangolare e ripieni di marmellata.

La cucina sefarditica ha una serie di preparazioni culinarie di origine spagnola, italiana, mediorientale e nordafricana, di stile molto più mediterraneo, con un’abbondanza di verdura, frutta e primi piatti a base di pasta, riso o gnocchi anche di semolino e anche dolci tra cui il pan di Spagna o il marzapane, di origine araba, in Italia prodotto soprattutto a Siena, Venezia, Verona, Modena e Livorno.

In Lomellina e nel Monferrato ci sono ancora oggi forti testimonianze della tradizione ebraica, come l'oca, il salame d'oca e tutti i suoi derivati e il krumiro, dal 2010-2011 diventato grazie alla famiglia Rossi Portinaro kasher, oltre a produzioni vitivinicole kasher provenienti sempre dal Monferrato e dall’Oltrepò.

La giornata inizierà con degli approfondimenti curati da Annie Sacerdoti attraverso la Guida all’Italia Ebraica, seguirà il pranzo degustazione alla maniera ebraica ribattezzato Più d’oca non si può, che proporrà un menù dedicato all’oca lomellina, seguendo numerosi dettami dalla cucina ebraica e dolci kasher rivisitati alla maniera piemontese.

Il costo del pranzo sarà di 35 euro.

Durante tutto l’evento ci saranno come ospiti i musicisti Pier Gallesi, Cinzia Bauci e Lydia Cedivalli con arie e interpretazioni legate alla tradizione ebraica, oltre ai rappresentanti del Ghetto di Veneziano Banco Rosso con i loro prodotti Kosher.

Alle 16 ci sarà la partenza per Casale Monferrato, con la visita alla Sinagoga locale.

Se a Casale Monferrato c’è ancora una sinagoga e di una comunità, che attraverso una fondazione vede una ricca proposta culturale, in Lomellina da secoli sono scomparse le comunità ebraiche provenienti da Milano, che però hanno lasciato testimonianze del loro passaggio attraverso un prodotto divenuto poi uno degli emblemi della Lomellina stessa, l'oca.

Per le prenotazioni scrivere a assbrunoldiceci@yahoo.it

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