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Sagra dell'Asparago a Cilavegna 2023: Enogastronomia, Storia e Tradizioni nella Lomellina

  • Paola Montonati

sagra asparago cilavegna 2023Per la seconda domenica di maggio torna la Sagra dell’Asparago a Cilavegna, la grandiosa rassegna enogastronomica lomellina che in questa edizione si terrà nel weekend del 12, 13 e 14 maggio 2023.

La festa è da sempre dedicata agli asparagi locali, la cui produzione ogni anno è di circa 300 quintali e inizia Venerdì 12 alle 20 con una corsa podistica.

Tutto il paese durante  i tre giorni della sagra sarà coinvolto tra musica, bancarelle e il grande luna park, mentre nell’Area Feste Palazzo Aurora verrà allestito il Ristorante con menù a scelta alla carta con specialità a base di asparago come frittata, risotto, lasagne e spezzatino.

Inoltre tornerà il palio dei maiali, che sarà  riproposto domenica 14, alle 17,30, dove  i rioni del paese si sfideranno per conquistare il drappo all’interno del circuito del porcometro.

Storia di Cilavegna 

Il nome di Cilavegna, come Cilavinnis si trova citato in un documento del X secolo e successivamente appare come Cilavegna e Celavegno, cioè cielo di Venere per l'amenità del luogo oppure deposito di vini o presso le vigne.

Dato che era vicino a Mortara e a Vigevano, città spesso contese per le loro imponenti rocche, Cilavegna fu soggetta per secoli a passaggi e devastazioni di truppe nemiche.

Nel diploma di Federico II dell'8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta Cilavegna, compresa nel Comitato di pomello, che era il dominio feudale dei conti palatini, poi verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230.

Il borgo è citato nell'elenco delle terre del contado di Pavia nel 1250 come parte della contea Lomellina del principato di Pavia.

Nel 1315 Pavia cadde in potere dei Visconti, che riorganizzarono il territorio in podesterie, i cui podestà venivano eletti dal principe,  e Cilavegna fu sede di podesteria e nel 1355 i Diplomi di Carlo V confermarono il possesso di questi luoghi alla famiglia Beccarla e all'ultimo dei quali, Castellino, il duca Filippo Maria Visconti confiscò il feudo e lo passò a Francesco di Castelbarco che a sua volta, lo cedette ad Alberto Maletta, discendente dei conti palatini.

Quando nel 1395 Gian Galeazzo Maria Visconti fu nominato duca di Milano dall'imperatore, il contado pavese divenne una contea separata.

Nel 1447 la contea di Pavia passò agli Sforza e Cilavegna, comune della Lombardia, apparteneva  alla provincia di Pavia, in Lomellina, occupando la zona della pianura lombarda ai confini con la provincia di Novara.

Cilavegna ha una fitta rete di canali e fossi, alimentati dai fontanili, dove i filari dei pioppi, le cascine, i campi e le risaie caratterizzano il paesaggio.

La popolazione fino alla metà del 1900 si dedicava prevalentemente all'agricoltura, poi l'insediamento di numerosi impianti industriali ha modificato completamente l'assetto economico del paese, anche per acquisire il nuovo ritmo della tradizione agricola scandito dai tempo di una natura che vede nella produzione dell'Asparago di Cilavegna, ortaggio coltivato nel terreno sabbioso.

L’asparago rosa di Cilavegna ha un sapore delicato e raffinato, che lascia un’impressione tenue e persistente, è molto tenero e si può tranquillamente consumare per intero.

I campi dove  si coltiva l’asparago vengono chiamati aspargiaie ed il raccolto avviene da marzo a maggio.
Moltissime sono le ricette a base di asparagi della zona, come l’aspargiata, cioè degli asparagi lessi disposti sul piatto di portata con le punte rivolte al centro e cosparsi di burro fuso, tuorlo d’uovo e parmigiano.

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