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Sagra dell’alborella 2023 a Candia Lomellina

  • Paola Montonati

sagra alborella 2023 candiaL’alborella, piccolo e delicato pesce della Lomellina, sarà al centro della sagra estiva organizzata dall'Asd di Candia Lomellina, infatti da venerdì 7 a domenica 9 luglio i ragazzi della società sportiva candiese saranno in piazza Leonardo da Vinci per offrire questo classico pesciolino di fiume e cucinare piatti tipici lomellini.

Non mancheranno le serate musicali e le rinfrescanti birre per tre serate e la domenica anche a pranzo, allo scopo di poter gustare ottimo cibo ascoltando buona musica.

La storia di Candia Lomellina

La storia di Candia Lomellina cominciò nell’epoca longobarda quando, con Villata e Terrasa, divenne parte del Comitato di Lomello.

Con un diploma del dicembre 1163 l’imperatore Federico I destina il feudo, compresi Cozzo, Villata e Terrasa,  a Gualone Confalonieri.

Nel diploma di Federico I dell’8 agosto 1164, fra le terre concesse a Pavia, c’è anche Candia, che nel 1250 è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia come Candia nella contea di Lomellina e in questo periodo appartieneva ai marchesi di Monferrato.

Intorno al XV secolo Candia fu  inclusa nel distretto di Pavia, sotto i Visconti, mentre nel 1454 il duca Francesco Sforza la colloco, con le sue terre,  nel ducato di Milano.

Successivamente Carlo V istituì come feudatario del borgo Lodovico III di Barbiano, conte di Belgioioso.
Candia, con la località Nobili, poi scomparsa nei secoli successivi, era nell’elenco delle terre del Principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina.
Il 1 novembre 1707 l’intendente generale Fontana, incaricato dal duca di Savoia di censire i comuni della Lomellina, scrisse che Candia e Nobili contavano 800 abitanti e il feudatario era  il marchese Gallarati, residente a Milano.

Allora Candia era tra le terre che si radunavano in una congregazione per risolvere gli interessi della provincia e, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, era parte della provincia di Lomellina e dipende dalla Prefettura di Mortara.

Nell’ordinamento delle province del 3 settembre 1749 fu confermata l’appartenenza di Candia alla provincia di Lomellina, come anche con il nuovo censimento del 15 settembre 1775.

Il decreto napoleonico del 1800 sancì che il dipartimento dell’Agogna era diviso in 17 distretti o circondari comunali,  Candia era  parte del terzo distretto, di cui divenne  capoluogo Mede ma, con il decreto del 25 fiorile 1801, Candia è inclusa nel secondo distretto di Vigevano, dipartimento dell’Agogna.

Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Candia finì sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, primo distretto di Novara, terzo cantone di Robbio, come comune di terza classe.

Il 7 ottobre 1814 il borgo divenne il capo mandamento della provincia di Mortara, che comprendeva Ceretto, Sant’Angelo, Castelnovetto, Cozzo, Celpenchio, Rosasco, Rivoltella, Langosco, San Paolo, Santa Maria Bagnolo, Terrasa e Villata.

Candia divenne poi la leader del mandamento della provincia di Lomellina, che riuniva Castelnovetto, Celpenchio, Cozzo, Langosco, Rosasco e Terrasa, era parte della diocesi di Vercelli e dipendeva dal Senato Piemontese,  per gli uffici di Intendenza e Posta da Mortara, per quelli di Prefettura e d’Ipoteca da Vigevano e per quelli di Insinuazione da Mede.

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna Candia fu inclusa nella provincia di Pavia, con Castelnovetto, Celpenchio, Cozzo, Langosco, Rosasco e Terrasa.

Fino al 1863 il comune mantiene la denominazione di Candia e, nel 1863, assunse la denominazione di Candia Lomellina e in seguito alla riforma dell’ordinamento comunale, disposta nel 1926, fu amministrato da un podestà e nel 1928 gli fu aggregato il soppresso comune di Terrasa. Dopo la riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 Candia è amministrata da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.

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