RisoMania 2023 a Garlasco: il festival del riso
Dal 9 all’11 giugno si terrà a Garlasco, in provincia di Pavia, la prima edizione di RisoMania, il festival che celebra quello che è considerato il re dei cereali, il riso.
Ideato dall’Amministrazione Comunale di Garlasco, in collaborazione con la Pro loco ed il mondo associazionistico cittadino, nell’ottica di una forte e vasta promozione e valorizzazione del territorio, RisoMania si svilupperà tra le strade e le piazze della città e sarà un momento di festa, ma anche di studio e di dibattito, dedicato ad un settore agricolo che è la spina dorsale dell'economia del territorio.
Saranno molti gli eventi che si terranno nei tre giorni di RisoMania, tra cui spicca la tavola rotonda dal titolo Riso italiano: le sfide del futuro, un momento tra esperti, tecnici, rappresentanti del mondo risicolo e risiero, utile per capire l'evoluzione agricola del tipico cereale bianco.
La tavola rotonda si terrà presso il Teatro Martinetti di Garlasco il 10 giugno alle 11, con Giovanni Daghetta, risicoltore ed ex presidente di Cia Lombardia, nonché attuale Responsabile Riso di Cia Agricoltori Italiani Lombardia.
Oltre alla tavola rotonda saranno molti i momenti dedicati ai diversi attori del settore di riferimento ma anche e soprattutto ai consumatori, come eventi culturali, esposizione di mezzi antichi e nuovi, esposizione e vendita di prodotti del territorio, degustazioni, laboratori per bambini, dimostrazioni di trasformazione dal risone al riso commestibile, gite organizzate tra le risaie, esposizione di animali da cortile, gare di risottate tra pro-loco del distretto del commercio e tra ristoranti, somministrazione di risotti in Piazza, mostre fotografiche e musica dal vivo.
La storia di Garlasco
Probabilmente fondato in epoca preromana e abitato da popolazioni celtico-galliche, le prime testimonianze su Garlasco risalgono al X secolo, quando l’imperatore Ottone II lo donò al monastero di San Salvatore di Pavia.
Successivamente il paese passò sotto la giurisdizione di un podestà e fu libero da signorie fino alla metà del Trecento quando cadde in mano ai signori di Milano.
Nel 1436, Filippo Maria Visconti assegnò Garlasco al conte palatino Guarnerio Castiglioni, dando inizio a secoli di governo da parte dei suoi discendenti fino alla fine del Settecento.
Con l'estinzione della linea dei Castiglioni il paese fece parte del regno sardo-piemontese, fino alla cacciata degli austriaci, quando tornò alla provincia di Pavia.
Circa l’etimologia del nome del borgo secondo una tesi Garlasco potrebbe discendere dal latino Garlascum o Garilassium, mentre in ricostruzioni più attendibili avrebbe origini celtico-germaniche, derivando o dalla parola carl, cioè terra affittata a piccoli contadini, da cui deriverebbero le forme Carlasi, Karlascum, Carlasco, o da Ker-leski, ossia villaggio dell'incinerazione, ipotesi sostenuta dal ritrovamento, non lontano dal paese, di una grande necropoli gallica.
A Garlasco si possono ammirare architetture civili e militari di grande interesse storico, artistico e culturale, come il Castello in stile lombardo - visconteo, edificato tra il Trecento e il Quattrocento, che conserva ancora intatti il torrione originario e una piccola torre. il Teatro Martinetti, edificato intorno al 1830, che all’interno il Teatro alla Scala di Milano, con il loggione, i due ordini di palchetti e una platea disposti in modo circolar e la Piazza della Repubblica, progettata dall’architetto Angiolini e edificata nella seconda metà dell’Ottocento, con i portici realizzati in periodi differenti.
Tra gli edifici religiosi degno di nota è il quattrocentesco Santuario della Madonna della Bozzola, situato nell’omonima frazione, con la sua cupola ottagonale e le due statue in cemento raffiguranti la Fede e la Speranza, da sempre luogo di preghiera e meta di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia.
Situato nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, Garlasco è anche il luogo ideale per gli amanti della natura, grazie alla presenza di varie aree naturalistiche con boschi, risorgive e una grande varietà faunistica e vegetativa.
Da visitare è di certo l'Oasi protetta dei Boschi del Vignolo, in frazione Bozzola, molto amata dai tantissimi appassionati di birdwathching, che vanta una biodiversità ricchissima dovuta alle numerose sorgenti presenti, al punto che ben 146 ettari su 260 sono stati riconosciuti come Important Bird Area.
Inoltre dal 1995 l'Oasi fa parte della lista dei luoghi naturalistici di interesse comunitario e dei siti di protezione speciale di Boschi del Ticino.