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Pavia Una grande novità per la Quadreria dell’Ottocento

  • Paola Montonati

quadreria pavia 1Giovedì 27 luglio, alle 18, presso i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia,verrà presentato il nuovo ordinamento e allestimento della Quadreria dell'Ottocento, realizzato nell'ambito del progetto Pavia in rete con il contributo di Fondazione Cariplo.

Pavia in rete è un progetto nato dal Bando Cariplo Valorizzare il patrimonio culturale attraverso la gestione integrata dei beni, che ha lo scopo di proporre la messa in rete di beni e servizi culturali.

Sarà un progetto che dovrà mappare, raccogliere e raccordare associazioni, enti, istituzioni, cooperative, ma anche festival, iniziative culturali e turistiche, imprenditori del settore commerciale e turistico, organizzatori di mostre, di rassegne.

Pavia in rete è un progetto triennale del Comune di Pavia che si avvale del contributo di Iuss, Camera di Commercio, Istituto Superiore di studi musicali Franco Vittadini, Centro Servizi Volontariato, Pavia Città Internazionale dei Saperi e Fondazione Romagnosi.

La collezione di opere della Quadreria dell’Ottocento è un suggestivo viaggio tra i generi e le maniere artistiche diffusi nel XIX secolo attraverso una serie di capolavori di rilevanza nazionale, accanto a pregevoli prodotti della scuola artistica locale, spesso legata alla Civica Scuola di Pittura, l’Accademia d’arte attiva a Pavia dal 1842 al 1934

Un nucleo cospicuo di queste opere fa parte del periodo neoclassico con dipinti di Andrea Appiani, Gaspare Landi e Felice Giani, ma c’è anche la scuola romantica, che annovera l’Accusa segreta di Francesco Hayez e la delicata Arianna abbandonata di Giovanni Carnovali detto il Piccio.

Di Giacomo Trécourt, che fu per quarant’anni direttore della Civica Scuola di Pittura, ci sono l’Autoritratto in costume orientale e l’intenso Lord Byron, testimonianze del gusto orientalista.

Tra gli artisti più noti che frequentarono la famosa scuola pittorica sono da vedere Federico Faruffini (Cola di Rienzi), Tranquillo Cremona con il Ritratto di Nicola Massa e Giorgio Kienerk (Il ritratto di Irma Gramatica).

Da segnalare anche la terracotta patinata di Medardo Rosso raffigurante il Ritratto di Pacifico Buzio, eseguita dall’artista tra il 1879 e il 1882, quando si trovava a Pavia per il servizio di leva e frequentava i pittori locali. 

Alla Quadreria dell’Ottocento si è recentemente unita la Donazione Morone, sezione derivata dall’eccezionale lascito dei coniugi Morone, collezionisti pavesi che hanno donato al museo 66 dipinti che vanno dalla pittura scapigliata di Conconi, Ranzoni e Cremona, all’influsso dell’arte francese di Zandomeneghi, Boldini e De Nittis, fino alle sperimentazioni della pennellata divisa di Pellizza da Volpedo, Grubicy de Dragon, Carlo Fornara.

Di particolare rilievo sono il nucleo di tele di Zandomeneghi, la Falconiera di Giovanni Segantini e la Signora con binocolo di Giuseppe De Nittis.

Conclude il percorso espositivo la Sezione di Scultura Moderna e Gipsoteca organizzata come un deposito consultabile e comprendente originali in gesso, terracotta, bronzo e marmo, di artisti pavesi e con le terrecotte di Cesare Ferreri si possono apprezzare le opere di Giovanni Spertini, scultore attivo nel cantiere del Duomo milanese, Romolo Del Bo e Leonardo Bistolfi con il Bozzetto per il monumento ai fratelli Cairoli. 

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