Pavia ricorda con una mostra Gianni Brera
“Per antonomasia, pavese era lo stemma, e gran pavese - in tutto il mondo - l'insieme degli stemmi”.
(Gianni Brera)
Dal 28 settembre fino al 31 dicembre il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia ospita la mostra “La (dis)informazione sportiva. In ricordo di Gianni Brera. Ritagli cronache immagini di sport nella storia del Novecento” ideata dalla fondazione Maria Corti e dall’Università di Pavia.
La mostra ha lo scopo di far riflettere sui veri valori dello sport, con i suoi trionfi e sconfitte, all’interno di un ben preciso contesto storico, dalla fine del fascismo fino al declino del miracolo economico verso gli anni Settanta.
Il filo conduttore di tutto questo sono le cronache sportive di Gianni Brera e dei suoi colleghi, che in quegli anni hanno saputo raccontare, con un stile semplice ed ironico allo stesso tempo, i Mondiali di Calcio, le Olimpiadi di Roma e Tokyo, il Tour de France, il Giro d’Italia, gli Europei, i Campionati del Mondo…..
Negli anni Cinquanta Gianni Brera ha dato un valore allo sport, vedendolo come l’occasione per emergere tutti quelli che avrebbero svolto un lavoro normale nei campi o nelle officine, dando grandissima rilevanza ai movimenti degli atleti e alle tecniche sportive più ostiche per il pubblico di allora.
La mostra è un viaggio straordinario nella vita del giornalista del Po, con libri e articoli che vanno da “Giarabub” pubblicato con lo pseudonimo di Gian del Po e considerato dal professore Angelo Stella “il più bel libro che Brera abbia scritto” fino ad arrivare alla stravagante intervista in latino a Paavo Nurmi, il mezzofondista finlandese considerato uno dei più veloci al mondo, che avvenne su un traghetto che faceva la spola da Stoccolma a Turku, dove il campione olimpionico gestiva una merceria.
Inoltre nella mostra sono presenti alcuni quadri di Antonio Belli su Brera, appartenenti alla collezione della Banca di Credito Cooperativo di Borghetto Lodigiano e della Banca Centro Padana, sponsor dell’iniziativa, oltre a cimeli come la maglia rosa di Giovanni Valenti, che vinse due giri d’Italia e una lettera autografa di Livio Berruti, che Brera considerava come uno dei suoi idoli.
A corredo della mostra vi è il libro “Il tempo sperperato nel ricordo di Gianni Brera” scritto da Angelo Stella, in cui, unitamente a una raccolta di alcuni dei pezzi più noti di Brera e di altri giornalisti sportivi italiani, vengono ricordate le tappe più significative dello sport italiano.