Pavia: A tu per tu con…Matilde
Domenica 28 giugno, verso le 16.30, torna ai Musei Civici del Castello Visconteo Uno:Uno. A tu per tu con l’opera, l’iniziativa che, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei Pavesi, ha lo scopo di favorire il rapporto diretto tra il visitatore e l’opera d’arte, che questa volta analizzerà il pastello su carta Matilde, opera del pittore veneziano Federico Zandomeneghi.
A presentare l’opera, che vede una giovane modella dipinta in un modo sfrontato e quasi provocatorio, mentre si raccoglie sotto il mento, la folta capigliatura rosso fuoco, il tutto evidenziato dalla tecnica di Zandomeneghi, grande esperto nell’uso del pastello, che usava per rendere l’idea che la linea di contorno scomparisse nel tutto nel colore, tramite sapienti accensioni, come il contrasto tra il blu del giubbetto e il rosso tizianesco dei capelli, con uno sfondo luminoso, sarà Francesca Porreca, conservatore dei Musei Civici di Pavia.
Il dipinto arriva dalla Collezione Morone, donata nel 2001 da Carla e Giulio Morone ai Musei Civici di Pavia, con quattordici lavori, tra oli, pastelli e disegni, che vengono dalla raccolta di Paul Durand-Ruel, il gallerista parigino degli Impressionisti.
Questi, nel 1895, aveva firmato un contratto con Zandomeneghi e dopo la sua morte dipinti e disegni arrivarono a Milano tramite Angelo Sommaruga, amico ed estimatore del pittore.
Tranne un dipinto di paesaggio, tutta l’opera di Zandomeneghi è sulla figura femminile colta nei momenti più quotidiani e intimi, come la cura del corpo e la lettura, con uno sguardo affettuoso e carezzevole che lo distingue dal lavoro di Edgar Degas e Henri Toulouse-Lautrec, più crudo e distaccato.
E tutte le opere dei Musei Civici di Pavia, che sono state dipinte dagli inizi degli anni Ottanta fino al 1914, fanno notare il graduale passaggio da un gusto cromatico brillante e arioso, con immagini morbide e dolci, al recupero nel primo Novecento di una volumetria più solida e compatta e di una ricerca di forme plastiche e sintetiche.