Skip to main content

Omaggio ad Alessandro Maragliano a Voghera

  • Paola Montonati

maragliano vogheraSabato 15 e domenica 16 aprile la città di Voghera, con una serie di eventi, omaggerà la figura di Alessandro Maragliano, uno dei primi studiosi delle tradizioni di questa zona, a pochi passi dall’Oltrepò Pavese.

Infatti Maragliano, nato a Voghera nel 1850 e scomparso a Napoli nel 1942, fu una figura centrale nella storia e nella tradizione dialettale vogherese a cavallo tra Otto e Novecento, nel suo ruolo di  poeta in lingua e dialetto, oltre ad essere uno stimato studioso del folklore locale, abile dialettologo e animatore di circoli culturali.

Il lavoro di Maragliano è stato riscoperto a partire dagli anni Sessanta e soprattutto Settanta del secolo scorso, dopo che nel 1962 il linguista Giuseppe Vidossi,  con Iria Maragliano, pubblicò le Tradizioni popolari vogheresi per Le Monnier, dove sono raccolti i manoscritti dedicati a fiabe, leggende, usanze e giochi vogheresi.

Virginio Giacomo Bono, studioso di dialetto e di storia locale, completerò l’opera monumentale negli anni Duemila con la pubblicazione presso la Cooperativa Editoriale Oltrepò  della raccolta di modi di dire, dei Modi di dire illustrati e dei Proverbi,  che erano già apparsi nel volume del 1962. Grazie alla cura filologica di Bono si divette  l’edizione nel 1976, per Pàtron editore,  del Dizionario dialettale vogherese di Maragliano, opera che ebbe un notevole plauso nell’ambito della critica accademica sugli studi dialettologici.

Nel 1978 uscì, invece, l’antologia di Poesie dialettali, curata da Bono, in cui vennero  raccolti alcuni testi editi e inediti in dialetto.

Il Comune di Voghera vuole celebrare il suo illustre concittadino proponendo due incontri.

Il programma

Sabato 15 aprile ore 16, presso la Biblioteca Civica Ricottiana in via Gramsci 1, Matteo Basora, docente di Linguistica italiana all'Università di Macerata, racconterà le tappe più significative del percorso artistico e culturale di Alessandro Maragliano e domenica 16 aprile alle 21, presso il Teatro San Rocco, la Chitarrorchestra Città di Voghera, diretta dal maestro Gianfranco Boffelli, eseguirà il concerto di canzoni dialettali Vughéra e ‘r sò djalàt,  Ricordando Alessandro Maragliano.

In occasione degli eventi verrà  inoltre allestita una mostra di documenti e libri di Alessandro Maragliano, a cura di Matteo Basora, nella sala Giunta del Palazzo Comunale di Voghera, visitabile da lunedì 17 a venerdì 21 aprile e da mercoledì 26 a venerdì 28 aprile dalle ore 9 alle 12.

La storia di Voghera

La collocazione geografica lungo la via Postumia, oggi nota come via Emilia, in epoca romana fece di Voghera un crocevia di comunicazione commerciale e devozionale e Giulio Cesare le concesse l’istituzione di un grande mercato, come dimostra il ritrovamento di frammenti di lastre funerarie.

Il periodo di massimo splendore per la città fu interrotto dalle invasioni barbariche e, durante il regno di Liutprando, Voghera viene citata come Villaggio di Iriae e, nel X secolo, è segnalato un castello a Viqueria, antenato dell’attuale toponimo.

Nel 1200 Voghera si schierò con Pavia contro Milano, a  cui dovette cedere nel 1364, finando  sotto i Visconti per evitare le mire espansionistiche dei Marchesi del Monferrato.

Dopo la pestilenza del 1435 la città entrò a far parte del feudo dei Dal Verme e successivamente seguì le sorti dell’intera provincia, prima in mano ai Francesi e poi agli Spagnoli.

Nel 1635 Voghera fu conquistata da Odoardo Farnese, duca di Parma e nel 1713, con il trattato di Utrecht, passò sotto l’Austria, per tornare in mano ai Savoia nel 1743, a seguito del trattato di Worms.

La città nel 1796  fu occupata dalle truppe napoleoniche e rivestì un ruolo importante nel corso delle Guerre d’Indipendenza.

Nel 1858 fu inaugurata la stazione ferroviaria, che, per la sua posizione strategica, da allora fu un importante nodo turistico ed economico per il Nord Italia.

 

Pin It