Nuovi dialoghi di luce al Broletto di Pavia
Dal 3 al 19 febbraio lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto di Pavia presenterà la mostra Nuovi dialoghi di luce, dedicata all’artista pavese Sandro Riboni a trent’anni dalla morte.
L’esposizione è stata ideata da Paola Casati e Carlo Migliorini in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, e vedrà una sessantina di opere di diverse dimensioni, tecniche e materiali, come grafica, ceramica, encausto, incisione e persino un foulard di seta realizzato per l’azienda tessile Taroni di Como, legate alla produzione dell'artista, e che ripercorrono le tappe della sua poetica.
Una novità di questa mostra sarà l’esposizione del torchio dell’artista, su cui venivano impresse le preziose grafiche a rilievo in total white o a colori tramite una suggestiva palette cromatica.
Sandro Riboni nacque a Pavia nel 1921, e, dopo essersi formato da autodidatta, nel 1950 partì per Parigi, dove avviene la sua formazione artistica presso lo studio del pittore Pierre Marzin, uno degli allievi di Henri Matisse.
L’apprendistato artistico continuò in Spagna, a Granada, presso l’Accademia di Belle Arti, dove apprese la difficile tecnica dell’encausto, che fu per tutta la vita, il mezzo espressivo preferito della poetica di Riboni.
Sempre negli anni Cinquanta, il lungo soggiorno di studio e lavoro in Costa Azzurra mise Riboni in contatto con le più attente avanguardie artistiche del periodo.
Ad esempio, a Vallauris, dove si recò a imparare la ceramica presso l’atelier Madoura di Suzanne Ramié, si trovò nello stesso clima culturale di Pablo Picasso, che lavorava presso lo stesso forno, poi a St. Paul de Vence era presente Fernand Leger, con cui pare che abbia intrattenuto dei rapporti artistici.
A Nizza Riboni partecipò a importanti rassegne pittoriche nel 1950 e nel 1958, poi negli anni Sessanta fu ad Albisola a lavorare ceramica e lì conobbe Lucio Fontana, Wilfredo Lam e tutti quegli artisti che stavano creando un nuovo modo di far arte e che sfociò nella fondazione del movimento artistico noto come Spazialismo.
Le linee artistiche lungo cui si muove Riboni erano inizialmente, all’interno del Cubismo e del Surrealismo per poi giungere con lo Spazialismo, a un personalissimo linguaggio artistico in cui si unirono tutte le esperienze artistiche da lui vissute.
Negli ultimi anni di attività la poetica di Riboni arrivò a dipinti di grandi e luminosi cieli che si perdono nello spazio infinito, fino alla morte, avvenuta a Pavia nel 1986.
Tra le mostre antologiche ci sono quella al Collegio Cairoli e alla Libreria Edizioni Cardano di Pavia nel 2006; allo Spazio d’arte Graal di Pavia nel 2012, allo Spazio Rocco Scotellaro di Vigevano, e a Il Portale di Giovanna Fra di Pavia nel 2013.
La mostra sarà visitabile giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.