Natale 2023 con i presepi tra Belgioioso e Pavia
Sono circa quaranta i presepi, opera di artisti di tutto il Nord Italia, che si potranno visitare sino a domenica 7 gennaio 2024 nella mostra in programma nella sala di Santa Maria Gualtieri in Piazza Vittoria a Pavia.
Ad organizzare l’iniziativa è il Comune in collaborazione con l’Apab, l’Associazione presepisti e artisti di Belgioioso, presieduta da Giuseppe Mastropietro e per i pavesi è un’opportunità da non perdere, dato che il presepe resta l’elemento più tradizionale del Natale ed è una tradizione alla quale sono molto legati.
La mostra di presepi si potrà visitare gratuitamente a Santa Maria Gualtieri fino al 25 dicembre dalle 14.30 alle 18, e poi tutti i giorni, sempre negli stessi orari, dal 26 dicembre al 7 gennaio 2024.
Inoltre una seconda mostra di presepi è visitabile presso la Sala del Consiglio Comunale al castello di Belgioioso fino al 14 gennaio 2024 dalle 14 alle 18.
La storia di Santa Maria Gualtieri
Nell'angolo nord orientale di piazza della Vittoria, cuore del centro storico di Pavia, si trova la chiesa di Santa Maria Gualtieri, uno dei tesori del medioevo lombardo.
La sua costruzione risale alla seconda metà del X secolo per ordine di Vualteri, figlio di Vualpertus, che i documenti dell'epoca dicono essere stato giudice del palazzo reale e messo imperiale, nonché fratello della contessa Rotruda.
La chiesa che si vede oggi però non è l’originale, ma la ricostruzione dell'ultimo quarto dell'XI secolo, fu consacrata da papa Urbano II il 19 settembre 1096.
Nel corso del XVI secolo, l'abside maggiore della chiesa fu abbattuta e sostituito con un nuovo coro quadrangolare, e la facciata fu trasformata con l'inserimento di una grande finestra centrale, poi nell’epoca Barocca fu demolito il chiostro con la canonica, che si trovava a nord della chiesa.
Agli inizi dell'Ottocento la chiesa venne sconsacrata e divenne un edificio di uso pubblico, cosi le prime due campate furono abbattute, i due pilastri occidentali distrutti fin dalle fondamenta per la costruzione di una cantina.
Oggi Santa Maria Gualtieri è spesso usata dal Comune di Pavia per una serie d’incontri, mostre, concerti e conferenze. dopo un lungo e complesso intervento di restauro conclusosi nel 1990.
La chiesa ha una pianta tre navate, voltate a crociera, per quattro campate scandite da una successione uniforme di pilastri polistili e la campate centrali sono quasi quadrate per fare in modo che le campate laterali corrispondenti abbiano una pianta oblunga in senso longitudinale.
La chiesa è priva di transetto e lo spazio presbiteriale dell'ultima campata orientale era connesso direttamente alle tre absidi di cui sopravvive solo quella meridionale, poi l'abside maggiore si raccordava alla navata con un breve settore voltato a botte.
L'illuminazione era un tempo garantita dalle strette e alte finestre centinate a spalle dritte del cleristorio, dalle monofore strombate dei collaterali e anche da finestre di facciata e absidali oggi perdute.
Per riguadagnare l’antica struttura di Santa Maria Gualtieri il restauro ha ripristinato la pianta architettonica romanica con la ricostruzione dei pilastri polistili e delle coperture a crociera delle campate occidentali, oltre al tracciato triabsidato della testata absidale e, con la muratura dell'abside maggiore, rimasta intatta per un'altezza di circa 60 cm al di sopra delle fondazioni a ciottoli fluviali, ha recuperato la porzione inferiore dei setti murari affrescati che separavano nelle tre navate l'area presbiteriale.
All'esterno la decorazione dei fianchi vede una serie di frange ad archetti pensili che sulla navata maggiore in corrispondenza degli archi trasversi di navata delimitano delle campiture coronate da una frangia a dente di sega, che si sovrappone a una seconda frangia continua dalla forma ad archetti pensili con peducci sagomati, come pure sui fianchi delle navatelle e sul timpano orientale della navata maggiore.
Sulla facciata il ripristino dell'antico profilo a salienti con una sequenza di archetti rampanti sul lato sud convive con il lato ovest dell'antico campanile, conservato in parte nei suoi lati nord e ovest, decorato da bande orizzontali di archetti e risalente al XI secolo.