Natale 2022 a Pavia: luci, eventi e pista di pattinaggio in piazza della Vittoria
Sarà un Natale all’insegna delle luci a Pavia, che si prepara a uno dei momenti più scintillanti dell’anno, il periodo che precede e segue la fine dell’anno.
Quest’anno la Giunta prevede una spesa di circa 90.000 euro, per la realizzazione degli eventi in città dove alcuni allestimenti luminosi cambieranno l’aspetto di alcuni simboli di Pavia, come l‘allea di viale Matteotti, la Statua della Minerva e i resti della Torre Civica in Piazza Duomo.
Ci saranno poi gli alberi di Natale, a illuminare alcuni punti di viabilità strategici a Porta Milano -rotonda-; piazza Emanuele Filiberto; piazzale Chiesa San Pietro in Verzolo, angolo via Maggi; piazzale Torino; piazzale Tevere; piazzale Crosione; piazzale San Giuseppe; Piazzale Chiesa di Santa Maria dell’Assunta- Mirabello e piazzale della Stazione.
Sulle pareti del Ponte Coperto e del Ponte della Libertà ci saranno le installazioni luminose a forma di angelo, confermate la pista di pattinaggio e la giostra di cavalli in Piazza della Vittoria, oltre ai piccoli eventi dei mercatini correlati e la filodiffusione di musica natalizia.
La novità di quest’anno sarà la mostra di presepi artistici realizzati dai soci dell’Associazione Presepisti e Artisti di Belgioioso, allestita in Santa Maria Gualtieri, con apertura al pubblico dal venerdì alla domenica dall’8 al 25 dicembre dalle 14:30 alle 18:30 e tutti i giorni dal 26 dicembre all’8 gennaio 2023 dalle 14:30 alle 19.
Storia di Santa Maria Gualtieri
Santa Maria Gualtieri è una location dalla storia antica, nel cuore della città, che vale sempre una visita.
Nell'angolo nord orientale di piazza della Vittoria, cuore del centro storico di Pavia, si trova la chiesa di Santa Maria Gualtieri, uno dei tesori del medioevo lombardo.
La sua costruzione risale alla seconda metà del X secolo per ordine di Vualteri, figlio di Vualpertus, che i documenti dell'epoca dicono essere stato giudice del palazzo reale e messo imperiale, nonché fratello della contessa Rotruda.
La chiesa che si vede oggi però non è l’originale, ma la ricostruzione dell'ultimo quarto dell'XI secolo, fu consacrata da papa Urbano II il 19 settembre 1096.
Nel corso del XVI secolo, l'abside maggiore della chiesa fu abbattuta e sostituito con un nuovo coro quadrangolare, e la facciata fu trasformata con l'inserimento di una grande finestra centrale, poi nell’epoca Barocca fu demolito il chiostro con la canonica, che si trovava a nord della chiesa.
Agli inizi dell'Ottocento la chiesa venne sconsacrata e divenne un edificio di uso pubblico, cosi le prime due campate furono abbattute, i due pilastri occidentali distrutti fin dalle fondamenta per la costruzione di una cantina.
Oggi Santa Maria Gualtieri è spesso usata dal Comune di Pavia per una serie d’incontri, mostre, concerti e conferenze. dopo un lungo e complesso intervento di restauro conclusosi nel 1990.
La chiesa ha una pianta tre navate, voltate a crociera, per quattro campate scandite da una successione uniforme di pilastri polistili e la campate centrali sono quasi quadrate per fare in modo che le campate laterali corrispondenti abbiano una pianta oblunga in senso longitudinale.
La chiesa è priva di transetto e lo spazio presbiteriale dell'ultima campata orientale era connesso direttamente alle tre absidi di cui sopravvive solo quella meridionale, poi l'abside maggiore si raccordava alla navata con un breve settore voltato a botte.
L'illuminazione era un tempo garantita dalle strette e alte finestre centinate a spalle dritte del cleristorio, dalle monofore strombate dei collaterali e anche da finestre di facciata e absidali oggi perdute.
Per riguadagnare l’antica struttura di Santa Maria Gualtieri il restauro ha ripristinato la pianta architettonica romanica con la ricostruzione dei pilastri polistili e delle coperture a crociera delle campate occidentali, oltre al tracciato triabsidato della testata absidale e, con la muratura dell'abside maggiore, rimasta intatta per un'altezza di circa 60 cm al di sopra delle fondazioni a ciottoli fluviali, ha recuperato la porzione inferiore dei setti murari affrescati che separavano nelle tre navate l'area presbiteriale.
All'esterno la decorazione dei fianchi vede una serie di frange ad archetti pensili che sulla navata maggiore in corrispondenza degli archi trasversi di navata delimitano delle campiture coronate da una frangia a dente di sega, che si sovrappone a una seconda frangia continua dalla forma ad archetti pensili con peducci sagomati, come pure sui fianchi delle navatelle e sul timpano orientale della navata maggiore.
Sulla facciata il ripristino dell'antico profilo a salienti con una sequenza di archetti rampanti sul lato sud convive con il lato ovest dell'antico campanile, conservato in parte nei suoi lati nord e ovest, decorato da bande orizzontali di archetti e risalente al XI secolo.