Napoleone anche a Pavia
Venerdì 23 novembre alle 17, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, sarà presentato il volume Napoleone anche a Pavia, con gli interventi di Gianfranco Lavezzi, Presidente del Comitato Pavese della Società Dante Alighieri e Paolo Mazzarello, Presidente del Sistema Museale dell'Università di Pavia e Direttore del Museo Golgi.
Il volume, che ha una prefazione di Paolo Mazzarello, edito da Univers, racconta in 180 pagine ben settantatré tavole a colori, con pennino, acquerello e pastello, di Marco Giusfredi, corredate dalle note storiche di Luigi Casali, studioso ed esperto di materie militari.
Il libro racconta i viaggi di Napoleone Bonaparte a Pavia, prima come generale della Repubblica Francese, poi Primo Console e infine nel ruolo di Imperatore.
L'Italia fu il luogo dove la grande esperienza di Napoleone poté misurarsi, dandogli conferma su vasta scala del suo genio e della validità del modello di rapidità, sagacia, tattica militare e spietatezza che furono le caratteristiche della sua vita.
Nel corso dei suoi viaggi italiani Napoleone incrociò spesso Pavia, come nel sacco del 1796, ma anche solo di passaggio, come nel giugno del 1800, e per una visita come nel maggio del 1805.
La collaborazione tra Marco Giusfredi, artista noto per la ricchezza cromatica delle immagini, e Luigi Casali, storico militare, rielabora una serie di eventi storici importanti della città in un viaggio ricco di colori, di movimento ed emozioni.
Lungo le pagine del libro, lo sguardo viaggia per la storia, sulla follia generale di alcune circostanze sanno produrre, e il fatto che i comportamenti umani sono immutabili nel tempo, con l’ironia, e la partecipazione emotiva che le immagini di Giusfredi danno.
E’ un viaggio nella Pavia in rivolta contro la distruzione di un ordine secolare, come nel caso del Masaniello pavese, quel Natale Barbieri che fu il leader dell'insurrezione anti francese del 1796 e alla fine fu condannato a morte da Bonaparte.
Poi si vede Napoleone a Pavia nel maggio 1805 con la moglie Giuseppina, mentre assiste alla lezione universitaria del matematico Vincenzo Brunacci, fino alle tavole dedicate alla vicenda dell'elefantina regalata da Napoleone al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pavia.
La coppia Casali-Giusfredi è composta da uno storico abituato a confrontarsi con i fatti concreti e da un artista capace di cogliere il mondo da un nuovo punto di vista, per qualcosa che è di puntualizzazione storica e al tempo stesso di profondità artistica, che per questo è di grande fascino emotivo.