Mede ricorda Augusto Daolio
Anche Mede, come molti altri comuni italiani, ricorderà con una mostra la figura di Augusto Daolio, musicista, pittore e anima dei Nomadi, uno dei gruppi italiani più famosi di sempre.
Originario dell’Emilia Romagna, Daolio con il suo amico Beppe Carletti fondò i Nomadi nel 1965, un anno prima che l’esplosione del beat arrivasse come un tuono in Italia, contagiando la scena giovanile e musicale di quegli anni difficili.
Dopo una lunga gavetta, a partire dal 1967 il successo dei Nomadi fu in costante crescita, grazie anche alla voce profonda e carismatica di Daolio e ai testi impegnati di Francesco Guccini, un giovane scrittore che sarebbe diventato uno dei cantautori italiani più espressivi.
Ma col passar degli anni i Nomadi entrarono in una spirale negativa, con litigi tra i membri del complesso e numerosi flop di vendite, che portarono alla fine degli anni Sessanta alla decisione di prendersi una pausa di riflessione.
Nel frattempo Augusto si era dedicato alla pittura e alla poesia, con una serie di lavori molto apprezzati dal pubblico e dalla critica.
Agli inizi degli anni Novanta il gruppo si ricostruì con vecchi e nuovi membri, ma nel 1995 prima morì il nuovo batterista Dante per un incidente stradale e poi nel novembre dello stesso anno anche Augusto Daolio per un tumore ai polmoni, lasciando il solo Carletti come unico membro superstite della formazione originaria.
Nella mostra “L’infinito cielo come teatro”, che sarà inaugurata presso il castello Sangiuliani sabato 24 gennaio alle 17,30, saranno esposti, fino a 1 febbraio, la maggior parte dei dipinti di Augusto, mentre alle 21, presso il Teatro Besostri, ci sarà lo spettacolo “Le tue parole al vento” organizzato dalla fondazione Teatro Besostri con la Pro Loco, alla presenza di Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto, del cantante Marco Bezzi e del musicista Gianluca Tagliavini.