Le storiche maschere del Carnevale italiano
Fra pochi giorni, l’allegria del carnevale invaderà, con una colorata cascata di coriandoli, le piazze delle nostre città e anche dei piccoli paesi donando a tutti un attimo di spensieratezza.
Arlecchino
Una della maschere italiane più antiche, Arlecchino proviene da Bergamo, dove venne creato agli inizi del Cinquecento, per poi diventare il simbolo per eccellenza del Carnevale italiano.
Secondo la leggenda, il suo costume, composto di decine di pezzi di stoffa cuciti tra di loro, gli venne regalato dai suoi amici, poiché era cosi povero che non si poteva permettere un vestito per il Carnevale.
Nella commedia dell’Arte Arlecchino assunse i suoi attributi definitivi, la maschera nera e il berretto bianco, oltre ad un carattere molto più sfaccettato, che lo vede nel ruolo di un ragazzo pigro, ma sempre pronto alla battuta e allo scherzo.
Brighella
Bergamasco, da sempre Brighella è considerato il rivale storico di Arlecchino, con il suo carattere vivace ed energico, che lo rende odioso ai suoi padroni.
Anche il suo abito, con giacca e calzoni orlati di verde, oltre a un mantello bianco, ricorda molto le divise dei servitori di inizio Seicento.
Colombina
Veneta, Colombina è da sempre considerata la fidanzata di Arlecchino, con il suo carattere allegro e brioso.
Indossa un vestito decorato con fiori bianchi e blu ed in testa porta una cuffia dello stesso colore.
Dottor Balanzone
Bolognese, Balanzone, detto il sapiente, è una maschera dal carattere noioso e pedante, che parla molto e non conclude mai nulla di concreto.
Sempre vestito di nero, Balanzone non si cura mai delle voci che corrono sul suo conto.
Gianduja
Nato ad Asti nel Settecento, Gianduja è un popolano sempre sospettoso, che non si fida mai di tutto quello che lo circonda e cerca di vederci chiaro.
Da sempre indossa una giacca marrone bordata di rosso, con un panciotto giallo e un tipico tricorno piemontese.
Meo Patacca
Originaria di Roma, Meo Patacca è da sempre il rivale di Rugantino, con il suo coraggio e la sua spavalderia anche di fronte alle situazioni più disperate.
Con il suo nome, derivante dalla Patacca consegnata ai soldati dell’esercito, Meo è da sempre un grande attaccabrighe in ogni rissa ed indossa una giacca di velluto lisa, con calzoni stretti al ginocchio e un pugnale alla cintura, mentre i capelli sono raccolti in una retina.
Pantalone
Veneto, Pantalone diventò famoso grazie alla commedia dell’Arte, che lo dipinse come un vecchio avaro, che viene sempre preso in giro dalla sua famiglia e picchiato nelle varie risse.
Il suo costume è una calzamaglia rossa, con un colletto bianco e un mantello e maschera neri, mentre in testa porta una cuffia aderent
Pulcinella
Già noto agli antichi Romani, Pulcinella è considerata una delle maschere italiana più antiche del mondo.
Con un carattere adattabile ad ogni situazione, Pulcinella è stato adottato dai napoletani, che lo identificano con il suo costume bianco e nero ad ogni Carnevale.
Rugantino
La più nota maschera di Roma, Rugantino è un vero e proprio ribelle, che tende sempre a menare le mani con chi osa offenderlo.
Il suo costume è una camicia con casacca e fazzoletto al collo, ormai consunti dal tempo.
Stenterello
Toscano, Stenterello è un uomo generoso e saggio, dotato di un grande senso dell’umorismo.
Il suo costume è una giacca blu, con un panciotto puntinato verde pisello, mentre il suo cappello è una barchetta nera, inoltre ha una parrucca con codino.