Le grandi strade d'Europa
Giovedì 17 maggio, alle 17, presso la Biblioteca Universitaria di Pavia, nel Palazzo Centrale dell’Università, il terzo e ultimo appuntamento del ciclo di conferenze Strade sarà dedicato alle grandi strade d'Europa, con Renata Crotti che racconterà La Via Francigena: una strada per l'Europa e Agnese Visconti che spiegherà Milano - Parigi La strada napoleonica del Sempione.
Gli incontri hanno lo scopo di raccontare il tema delle strade anzitutto come luoghi privilegiati d’interconnessione tra la storia degli uomini, con le loro diverse esigenze religiose, sociali ed economico-commerciali da un lato, ma anche la storia dei paesaggi, con le loro differenti caratteristiche di ambienti coltivati, costruiti o naturali, oltre a vedere le strade come mezzi di creazione di rapporti pacifici o bellicosi tra società e culture e oggetto di sperimentazione di nuove tecniche costruttive.
La Via Francigena, risalente al IX secolo, era percorsa da pellegrini di ogni parte d'Europa diretti per scopi religiosi a Roma e di lì in Terrasanta, ma anche da mercanti, intellettuali, militari nonché i rappresentanti dei grandi poteri centrali: re, imperatori o papi.
Il nome Francigena indicava la via o le vie che, dalla Terra dei Franchi, consentivano ai pellegrini d'Oltralpe di giungere a Roma.
L'ingresso in Italia presso i valichi alpini conduceva i pellegrini lungo le strade consolari e sull'Appia in particolare, per giungere a Roma in preghiera, ma in seguito alla diffusione del diario di Sigerico cominciarono a ripercorrerne le tappe.
L'abate Sigerico, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, nel suo diario raccontava le ottanta località da lui attraversate fino a Roma, per ricevere l'investitura, con un dettaglio e una precisione che fu un riferimento per molti pellegrini che, in un’epoca in cui la stampa non era ancora stata inventata, si passavano la conoscenza del percorso col passaparola.
La Via Francigena divenne un percorso privilegiato e in seguito un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale dell’Europa medievale, oltre ad essere un percorso commerciale per le spezie, le sete e altre mercanzie provenienti dall'Oriente verso i mercati nord europei passando per l'Italia.
Con lo svilupparsi dei commerci e l'individuazione di percorsi alternativi nei secoli successivi la Via cambiò il nome in via Romea, che ne indiceva la destinazione verso il soglio di Pietro nella città eterna.
Oggi la via Francigena italiana si sviluppa lungo la direttrice di più regioni, il Lazio, la Toscana, l'Emilia Romagna, la Liguria, il Piemonte e nel 1994 è stata dichiarata Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa.
Uno sguardo alle città racconterà i nomi delle strade, i motivi della loro scelta e alcune notizie legate alla città di Pavia, con un occhio ai modi attraverso i quali la natura riesce a sopravvivere anche nei luoghi più artificiali, quali sono i centri urbani.
Infine con la strada napoleonica del Sempione, costruita tra il 1800 e il 1805, saranno illustrate le difficoltà d’intervento in un ambiente ostile dal punto di vista sociale ma anche da quello naturale, nonché l’arrivo di uomini e di competenze nuove, in particolare ingegneri e appaltatori, che ancora oggi fanno parte del mondo delle strade.