La Rai a Lomello. Santa Messa dalla Basilica di Santa Maria Maggiore
Domenica 4 agosto dalle 10.55 la Santa Messa, trasmessa da Raiuno, andrà in onda dalla Basilica di Santa Maria Maggiore a Lomello, con la regia di Dino Cecconi e il commento di Elena Bolasco.
Un vero evento per un borgo ricco di monumenti di grande valore artistico e storico.
Si narra, infatti, che proprio qui venne celebrato il matrimonio tra Teodolinda e Agilulfo.
I primi cenni storici riguardanti la chiesa di Santa Maria Maggiore risalgono all’anno 1000, quando in una lettera il vescovo di Pavia convoca i vari vescovi in un sinodo e nel testo sono citati vari nomi tra cui Laumellum, per cui si può ritenere che all’epoca Lomello fosse una delle tante pievi lomelline.
I lavori di edificazione dell’attuale basilica probabilmente risalgono dal 1025 fino al 1040, inglobando le fondamenta di una precedente costruzione, risalente al periodo longobardo.
Nel XII secolo la basilica diviene un luogo di straordinaria importanza, grazie agli speciali privilegi e favori che le sono concessi dall’autorità apostolica.
Verso il XVIII secolo la chiesa è drasticamente ridimensionata e subisce un pesante restauro, con l’edificazione di una nuova facciata e di un nuovo campanile per sostituire il vecchio, oltre alla copertura della navata con una pesante volta a botte, mentre l’interno è rivestito di un vistoso stucco in verde e oro.
Tra il 1907 e il 1909 l’edificio viene ancora stravolto con l’edificazione di una nuova cappella a nord e con l’aggiunta di una serie di dipinti poco consoni con le linee semplici ma imponenti della struttura originale.
Soltanto i restauri avvenuti verso gli inizi degli anni Cinquanta, che seguirono a quelli del Battistero di San Giovanni a Fontes, hanno ripristinato in parte le forme romaniche della basilica, ma purtroppo ne hanno eliminato alcuni elementi importanti, come i pilastrini di legno che reggevano le travi del tetto sui muri laterali, oltre ai frammenti di stucchi che decoravano la parte alta della navata centrale.
L’edificio ha una pianta tipicamente basilicale, dotata di navate asimmetriche e con un transetto lievemente sporgente, con arcate a tutto sesto disuguali e grandi archi trasversali non paralleli tra di loro che sorreggono l’originaria copertura lignea della navata centrale, mentre nelle navate laterali troviamo la tradizionale volta a crociera dello stile romanico lombardo.
La vecchia facciata poggia su un’antica cinta muraria e ha inglobato parte della base dell’antica torre campanaria, mentre i fianchi e le facciate del transetto sono ornati da alcune lesene e archetti pensili e l’abside maggiore è circondato da alcune piccole nicchie.
L’interno della basilica è illuminato da piccole finestre a tutto sesto, mentre in alto si possono notare i resti dell’originaria decorazione a stucco, che ornava un tempo la navata centrale, mentre gli altri stucchi sono conservati nella vicina Canonica.
All’esterno dell’abside si può ammirare un interessante frammento delle antiche decorazioni, con una croce e due protomi umane, mentre sotto l’abside si apre una cripta con colonne e capitelli di rozza fattura, che fanno supporre che potesse appartenere all’abside della chiesa preesistente.