Inciampare per Ricordare
Giovedì 17 gennaio, alle 17, presso la Sala Conferenze del Palazzo Broletto, Guido Magenes (ANED), Pierangelo Lombardi (Istoreco) e Liliana Picciotto (centro documentazione ebraica contemporanea) con lo scultore tedesco Gunter Demnig prenderanno parte alla presentazione del progetto Pietre d'Inciampo nella Provincia di Pavia.
Il progetto curato dal Comitato Pietre Inciampo della Provincia di Pavia, con ANPI Provinciale Pavia e ANED, è patrocinato da Istoreco, dalla Provincia di Pavia, dal Comune di Pavia e dai comuni coinvolti nelle pose.
In ogni luogo della provincia di Pavia sarà collocata una pietra d'inciampo presso la casa, dove fu deportata una persona, cui i carnefici del lager durante la seconda guerra mondiale strapparono il nome e, purtroppo, anche la vita.
Gli Stolpersteine nascono da un progetto artistico legati a motivazioni etiche, storiche e politiche, come strumenti contro l’oblio, il negazionismo e il revisionismo storico.
Il loro aspetto è quello di un sampietrino con la superficie d’ottone, dove sono incisi i dati identificativi del deportato, che viene interrato nella zona prospiciente la sua ultima abitazione.
In italiano il termine è stato tradotto con Pietre d’inciampo dal direttore del museo di via Tasso per la versione romana del progetto nel 2010.
Creati nel 1993 dall’artista tedesco Gunter Demnig, due anni dopo vennero installati per la prima volta senza autorizzazione nella città di Colonia e oggi sono diffusi in centinaia città europee e in diciassette stati, come l’Italia, e ciascuno di essi fa parte della costruzione di questo monumento diffuso, mosaico di memorie europee.
Demnig prepara ogni Stolperstein e lo interra personalmente, consapevole della responsabilità che porta, per onorare i deportati per motivi razziali, politici, militari, i rom, gli omosessuali, i testimoni di Geova, con l’aspetto inclusivo e il riferimento al contesto storico che ha prodotto le persecuzioni.
La prima posa in Italia delle Pietre d’inciampo fu realizzata a Roma il 28 gennaio 2010 con l'associazione Arte in memoria, cosi trenta sampietrini, dedicati a ebrei, politici e carabinieri, furono installati in cinque municipi della capitale.
Negli anni successivi sono seguite altre installazioni a Roma, Genova, L’Aquila, Prato, Livorno, Brescia, Ravenna, Venezia, Reggio Emilia e Torino.
Gli elementi del progetto sono l’attivazione di un comitato promotore, un comitato scientifico per i dati e le fonti, un comitato organizzativo e un progetto didattico, che vede il coinvolgimento di studenti e insegnanti, che accompagna come sempre l’installazione delle Pietre.