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Inciampare per ricordare. Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund

  • Paola Montonati

inciampareperric spettacolo 1Giovedì 24 gennaio, alle 17, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, è previsto lo spettacolo Inciampare per ricordare. Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund.

Sessantamila piccole targhe di ottone, con incisi i nomi e le date dei deportati nei lager nazisti, sono nei selciati di oltre 1.800 città europee, per il monumento diffuso che lo scultore Gunter Demnig da 25 anni lascia per tutte le vittime della vergogna razziale e della persecuzione politica, perché una persona viene dimenticata solo quando è scordato il suo nome.

Da due anni il progetto è arrivato a Pavia, grazie al Comitato Pietre Inciampo della Provincia di Pavia, cui partecipano Anpi Provinciale Pavia e Aned, e patrocinato da Istoreco, Provincia di Pavia e da tutti i Comuni coinvolti nelle pose.

Nel 2018 sono state posate 9 pietre, e adesso altre 13 sono nel selciato presso la casa da cui fu deportata una persona cui i carnefici del lager strapparono il nome, e spesso anche la vita.

Per la chiusura delle pose, giovedì 24 gennaio, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, si svolgerà lo spettacolo Inciampare per ricordare. Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund, con la voce recitante di Lucia Ferrati e la pittura dal vivo di Giuliano Del Sorbo.

Nei lager tedeschi, oltre agli ebrei dalla stella gialla, tra cui i fratelli Sofia, Max e Sigmund Bick, furono deportati, torturati o uccisi migliaia di partigiani, antifascisti e resistenti civili e per loro c’è un triangolo rosso all’altezza del cuore.

La memoria della deportazione politica è stata quasi dimenticata nel dopoguerra, anche se riguardava oltre 24mila persone.

Vennero deportati, e spesso uccisi, italiani da ogni parte della penisola, antifascisti e partigiani di tutte le fedi politiche, operai che avevano scioperato e cittadini protagonisti di atti di Resistenza civile e tra questi vi furono Clotilde Giannini e Carlo Pietra.

Adesso questi nomi, volti e storie di donne e uomini, spesso sconosciuti e persi nell’oblio degli anni, sono diventati pietre resistenti, dove siamo costretti a inciampare per ricordare e per non dimenticare più.

A Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund, simboli di quello sterminio, è dedicato l’omaggio di Lucia Ferrati e di Giuliano Del Sorbo che con testimonianze, documenti storici, prose e poesie di Giuseppe Ungaretti, Franco Matacotta, Piero Calamandrei, Italo Calvino, Gertrud Kolmar, Primo Levi e il fascino della pittura dal vivo rievocheranno le loro irrinunciabili presenze.

L’ingresso allo spettacolo sarà libero fino all’esaurimento dei posti.

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