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Il Duomo e le tre piazze. Spazi storici di una città d'arte

  • Paola Montonati

duomo tre piazze 2Domenica 7 ottobre tornerà la Giornata Nazionale delle Associazioni degli Amici dei Musei, con tema per l’edizione 2018 Dal museo alla strada, un viaggio fuori dal museo al centro storico della città, con le sue strade e le sue piazze.

La sede pavese dell'Associazione dalle 15:30 alle 17:30 dedicherà la giornata al Duomo di Pavia con il percorso Il Duomo e le tre piazze. Spazi storici di una città d'arte.

Il protagonista di questo itinerario sarà il Duomo di Pavia con i suoi architetti, la storia delle due basiliche romaniche, la piazza e lo spazio circostante, con il progetto che nel Rinascimento coinvolse le due piazze cittadine, piazza Vittoria e piazza Cavagneria.

La visita, aperta e gratuita, indagherà sulle tracce del potere civile e religioso della città che sorse con il passar dei secoli all'ombra del maestoso cupolone.

La storia del Duomo cominciò nell’agosto 1487, quando la cittadinanza richiese al cardinale Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro, una nuova cattedrale al posto degli edifici medioevali.

Con la posa della prima pietra, avvenuta il 29 giugno 1488, il vescovo assunse come capo dei lavori Donato Bramante, che intervenne su un progetto di Giovanni Antonio Amadeo e Cristoforo Rocchi.

Al grande architetto subentrarono Amadeo e Gian Giacomo Dolcebuono, che fecero qualche cambiamento nella struttura, conservando il modello dalla costruzione della cripta e delle fondamenta delle sacrestie, create secondo l’idea di Bramante.

Di questo nuovo progetto fu realizzato un modello ligneo per opera di Gian Pietro Fugazza che dal 1498 divenne direttore dei lavori, oggi conservato presso i Musei Civici.

Realizzati gli otto pilastri e il tamburo, iniziarono i lavori della cupola, ma solo alla fine dell’Ottocento venne scelta la soluzione di Carlo Maciachini, con la pianta a croce greca ed elaborò anche la facciata, realizzata nel 1895 dopo la demolizione di ciò che restava della cattedrale romanica di Santo Stefano.

La facciata è tripartita da coppie di lesene su due ordini, ma è rimasta incompleta, con la superficie in cotto rustica predisposta per il rivestimento in marmo.

L'interno del Duomo ha una pianta a croce greca, con ciascuno dei quattro bracci diviso in tre navate, mentre gli otto pilastri che reggono la cupola presentano forme articolate.

Nella parte superiore del Duomo le pareti vengono ritmate da una serie di gallerie che arricchiscono il gioco di volumi.

Il presbiterio, illuminato da alte finestre con paraste, ha un catino absidale dipinto a spicchi che convergono verso l’Assunta, mentre in una serie di tondi, si vedono i quattro evangelisti, e al di sopra coppie di angeli reggono i simboli della Passione.

L’altare maggiore in marmo, consacrato nel 1836, usa la mensa realizzata nel Settecento per l’altare dell’arca di sant’Agostino, mentre il coro ligneo, scolpito in legno di noce, proviene dalla chiesa di Canepanova.

Una struttura barocca in stucchi dorati, con angeli sulle nubi e le figure della Religione e della Patria, custodisce il reliquiario secentesco in argento e cristalli che conserva le Sante Spine della corona di Cristo.

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