Hystoria Atile dicti flagellum Dei. Il libro della nascita di Venezia a Pavia
Mercoledì 31 maggio alle 17, presso la Biblioteca Universitaria di Pavia, sarà presentato il libro Hystoria Atile dicti flagellum Dei. Il libro della nascita di Venezia a cura di Elena Necchi, edito da SISMEL-Edizioni del Galluzzi. Con la curatrice ci saranno Ezio Barbieri dell'Università di Pavia e Anna Riva dell'Archivio di Stato di Piacenza.
L'opera comincia con una sezione dedicata alle leggende sulle reliquie della Croce, del Graal e della Veronica, per giungere alla storia della cristianizzazione delle Venezie ad opera dei discepoli di San Pietro.
Segue poi la vita di Attila, nato dalla relazione carnale fra una principessa unna e un cucciolo di levriero, il piccolo dal volto canino fu allevato a corte, poi intraprese una campagna militare contro i cristiani e giunse in Italia.
La prima città incontrata fu Aquileia i cui abitanti si rifugiarono a Grado. Seguono Altino, Concordia, Oderzo e Treviso, con il trasferimento dei profughi dalla terraferma ai litorali e alle lagune, dove sorgono nuovi centri.
A guidare le milizie cristiane era il re di Padova Giano che nell'imminenza dell'arrivo del nemico, ordinò che la moglie e i figli si rifugiassero in laguna dove nacque Venezia.
Dopo l'assedio di Padova, durato sette anni, il sovrano fuggì a Rimini, Attila lo inseguì e arrivò nel quartier generale cristiano travestito da pellegrino, ma il re Giano lo uccise, avverando così la profezia di un indovino.
L'anonimo autore ha forzato i dati storici e l’interpretazione negativa di Attila in Occidente gli serviva per esaltare il mito della duplice fondazione di Venezia e degli altri centri litoranei e lagunari, prima per opera dei Troiani scampati con Antenore all'eccidio della loro città, e poi per le migrazioni dei profughi di terraferma incalzati da Attila.
Il testo originale, composto in franco-veneto alla fine del Duecento, fu tradotto in latino nei primi decenni del Trecento e volgarizzato in lingua veneta nel 1421.
La curatrice ha scelto di pubblicare l'edizione in volgare veneziano, stampata per la prima volta a Venezia nel 1472 e conservata presso la Biblioteca del Museo Correr di Venezia (Inc. G.230), integrata con il manoscritto Foscarini VIII (6147) della Biblioteca Nazionale di Vienna, inoltre sul sito della Sismel, è disponibile la versione on line con la traduzione del testo latino in italiano corrente.