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Frammenti di Pavia al Broletto

  • Paola Montonati

due passi 1Spesso chi si ricorda di Pavia pensa al Castello Sforzesco baciato dal sole estivo, oppure ai cortili e alle solenni aule dell’Università, o ancora al Ponte Coperto, che nella sua lunga e travagliata vita ha sempre accolto chi arriva a Pavia come studente o come turista causale.

Ma nella mostra Due Passi, che si terrà da 7 al 22 febbraio presso lo spazio per le arti contemporanee del Broletto di Pavia, a pochi passi da Piazza della Vittoria, non c’è nulla di tutto questo.

Infatti gli otto giovani fotografi che hanno deciso di partecipare a questo progetto, ideato da Marco Lachi dello Spazio Geco Pavia in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Pavia, hanno cercato di cogliere quegli aspetti di Pavia che a molti possono sembrare poco noti, ma che rendono questa città una delle più affascinanti del Nord Italia.

Ecco che nelle varie foto esposte alle mostre non ci sono i soliti monumenti di Pavia e della sua provincia, ma una suora che chiacchiera con un frate, oppure i ruderi di un castello avvolti dalla nebbia, gli angoli dimenticati della stradale pavese, un uomo che vive solo vicino al fiume, e tanto altro ancora.

Anche i metodi dei vari fotografi che si sono approcciati a questo progetto sono diversi tra di loro, come Pieranna Scagliotti, che si è occupata della statale del Giovi EX 35, Elena Sconflietti, in cerca di una Pavia romantica e misteriosa, Gianpiero Todato, con le sue foto in bianco e nero, e Francesca Dionigi, che è andata alla ricerca di un Naviglio perduto.

“Due passi nasce per dare la possibilità ai nuovi fotografi di esporre la propria ricerca; parte degli autori hanno seguito il corso di Fotografia allo Spazio Geco di Pavia, altri più strutturati lavorano sul territorio già da tempo” spiega Marco Lachi, docente del Corso ”L’atto di fotografare è accompagnato da quello del camminare, dandosi un tempo per osservare e quindi registrare senza preconcetti luoghi, talvolta non legati ai percorsi turistici o ai grandi eventi. Alcuni autori lavorano in modo più libero, altri con un processo più analitico, quasi come uno studio ragionato sul territorio, ed è proprio in questa differenza che si genera un interessante confronto”.

La mostra sarà aperta da giovedì a domenica dalle 16 alle 19, mentre l’ingresso è libero. 

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