Festa di Sant’Agostino 2023 a Pavia
In occasione della solennità di Sant’Agostino, morto a Ippona il 28 agosto 430, la comunità agostiniana pavese propone una serie d’iniziative per celebrarne la figura.
Il primo appuntamento in programma è fissato giovedì 24 agosto con l’apertura solenne delle celebrazioni, si comincerà alle 18 con i Vespri cantati e alle 18.30 si celebrerà la Santa Messa, dove ci sarà l’esposizione dell’urna con le reliquie.
Le celebrazioni proseguiranno anche il 25, 26 e 27 agosto con, sempre dalle 18, i Vespri cantati e a seguire la celebrazione della Santa Messa, mentre il 27 agosto è la festa di Santa Monica, mamma di Sant’Agostino.
Il momento più importante sarà quello di lunedì 28 agosto, quando si comincerà alle 8 del mattino con la Celebrazione delle Lodi, alle 9 sarà il Vescovo di Pavia a presiedere la Santa Messa, mentre alle 11 concelebreranno i padri Agostiniani.
Nel pomeriggio alle 17.30 ci saranno i Vespri cantati e alle 18.30 il Solenne Pontificale, al termine delle celebrazioni si terrà la riposizione dell’urna con le reliquie di sant’Agostino e martedì 29 agosto alle 11 ci sarà la Santa Messa con la professione temporanea dei voti religiosi di Fra Gian Maria.
Nato il 13 novembre 354, figlio di un consigliere municipale di Tagaste in Numidia e della pia donna Monica, Agostino studiò prima a Cartagine e poi Roma e Milano, ma condusse un’esistenza sregolata, seguita da una celebre conversione avvenuta grazie allo studio dei filosofi antichi.
La sua lunga evoluzione interiore cominciò con la lettura dell'Ortensio di Cicerone che lo entusiasmò ma guidò i sui pensieri verso le tendenze razionaliste e naturaliste.
Poco dopo, lette le Sacre Scritture, Agostino rimase affascinato dall'antagonismo dei manichei tra i due principi opposti e coeterni, Bene-Luce-Spirito-Dio da una parte e Male-Tenebre-Materia-Satana dall'altra.
Dopo aver compreso, con un lungo studio delle arti liberali, l'inconsistenza della religione di Mani, idea poi confermata da un deludente incontro con il vescovo manicheo Fausto, definito in seguito nelle Confessioni un servitore del diavolo, il santo non tornò alla Chiesa cattolica ma si avvicinò alla tentazione scettica dei filosofi e si tuffò nella lettura dei platonici.
Nel suo ruolo di maestro di retorica, Agostino lasciò Roma alla volta di Milano, dove l'incontro con il vescovo Ambrogio fu fondamentale per la sua conversione riuscendo a fargli capire il messaggio della Scrittura.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile 386, vigilia di Pasqua, Agostino fu battezzato dal vescovo insieme al figlio Adeodato, avuto a diciassette anni da una relazione giovanile.
Subito dopo decise di tornare in Africa ma a Ostia mori la madre Monica, cosi scelse di restare a Roma dove visse fino al 388 continuando a scrivere.
Agostino si ritirò poi a Tagaste, in Africa, conducendo un programma di vita ascetica e, ordinato sacerdote, a Ippona ricevette il compito di fondare un monastero.
Il pensiero di Sant'Agostino racconta il problema del peccato e della Grazia come unico mezzo di salvezza, sempre contro il manicheismo, la libertà dell'uomo, il carattere personale della responsabilità etica e la negatività del male.
Sviluppò dal punto di vista filosofico il tema dell'interiorità, sostenendo che è nell'intimità della coscienza che si scopre Dio e si ritrova la certezza che fa superare il dubbio.
Fra le sue opere fondamentali è da leggere La città di Dio, racconta della lotta tra il cristianesimo e il paganesimo traslata nella lotta tra la città divina e la città terrena.
Dopo un'intensissima attività episcopale, Agostino morì il 28 agosto 430 a Ippona e, dal VIII secolo, i suoi resti riposano nella chiesa di San Pietro in ciel d’oro a Pavia.