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Emilio Cavallini. Oltre la tela

  • Paola Montonati

cavallini tela Dal 21 ottobre al 26 novembre, presso le sontuose sale del Castello di Belgioioso, in provincia di Pavia, si tiene la mostra Emilio Cavallini. Oltre la tela – Evoluzione di fibre filate di calze, a cura di Giuliano Allegri.

L’esposizione vede un’importante selezione di opere del famoso stilista, realizzate dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri, per la maggior parte inedita, infatti, oltre ad essere uno stilista, Emilio Cavallini ha usato la sua creatività anche nel contesto dell’arte, realizzando una serie di opere immaginate solo per soddisfare le sue esigenze interiori.

Emilio Cavallini, dopo un incontro con Mary Quant nella Londra degli anni Sessanta, iniziò la sua ricerca sulla potenzialità della calza vestendo le gambe femminili, per la prima volta, scoperte dalla minigonna, rivoluzionando la percezione della calza, innalzandola alla stessa dignità dell’abito e per la funzione di ridefinire la donna parte dal mondo dell’arte contemporanea.

Per i successivi quarant’anni ha continuato incessantemente a ideare una relazione inestricabile fra i due mondi: arte e moda e contemporaneamente all’attività di stilista a coltivare la sua creatività anche nell’ambito dell’arte. Dal 2010 decide di concentrare la propria attenzione all’arte scegliendo di mostrare al pubblico la sua produzione. 

Per le sue opere Cavallini ha usato i materiali provenienti dagli stessi laboratori di produzione delle calze, come il filo di nylon, le bobine per i filati, i tessuti stampati, fino addirittura alle calze stesse. 

Nelle Accumulazioni fa i suoi dripping di Pollock, nei Diagrammi trova l’equilibrio perfetto tra materia e spazio, realizza le Scacchiere con una serie di stampe optical tese su dei tubi, muovendosi tra le strutture espansive dei motivi del quadrato, del rombo, del triangolo, del rettangolo e del cerchio: sfruttando le geometrie e i colori gioca sulle composizioni. 

Dalle teorie sul caos, dalle leggi combinatorie, dagli algoritmi di accrescimento Cavallini ha trovato l’ispirazione per realizzare i Frattali, le Strutture Catastrofiche, i Diagrammi, gli Attrattori, le Biforcazioni, che si relazionano con il pieno e il vuoto, con un rigido procedimento di ripetizioni, sviluppando simmetrie interne, giocando su scale differenti, elaborando perfette strutture architettoniche. 

La mostra è vistabile dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,  il biglietto d’ingresso costa 5 euro. 

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