Concerto di Capodanno 2023 a Vigevano
All’interno della suggestiva rassegna musicale Next Step: Music, per chiudere l’anno e augurare a tutti un buon 2024, l’associazione Astrolabio ha pensato di proporre un concerto dalle 21 di venerdì 29 dicembre presso la chiesa della Madonna del Carmine a Vigevano, insieme a tanti ospiti con Carlo Centemeri all’Organo Krengli-Rossi e Grazia Bilotta, mezzosoprano, che eseguiranno musiche di Johann Sebastian Bach, Camille Saint-Saëns, Hugo Wolf e della tradizione natalizia.
Non mancherà inoltre un piccolo momento di lettura teatrale con Mariateresa Bocca e Francesca Rifici.
La storia della Chiesa del Carmine di Vigevano
Molte chiese, come questa, prendono nome dalla confraterrnita che l’ha voluta ed edificata, infatti quella del Carmine, fondata sulle regole ideate alla fine del Cinquecento da san Carlo Borromeo, eresse la chiesa vigevanese nel 1602 in sostituzione dell’altra, distrutta negli anni di Ludovico il Moro, per l’esigenza di costruire nuovi bastioni, e di cui oggi resta un affresco del Quattrocento raffigurante la Vergine, ora esposto su un altare.
Il luogo dove si trova la chiesa allora era la Contrada di Porta di Valle che, nel Convocato del Consiglio Generale della città di Vigevano del 6 gennaio 1532, fu denominata contrada di Porta di San Cristoforo, per la chiese parrocchiale che vi fu costituita, e poi negli anni contrassegnata con l’emblema dell’anatra.
In quel periodo frequente era l’abbinamento tra le movenze delle ali marroni delle anatre e gli svolazzi delle cappe marroni, dette tanè dei confratelli della Confraternita del Carmine sorta nella chiesa di Santa Margherita il 3 luglio 1602, dopo che l vescovo di Vigevano monsignor Marsilio Landriani, concedeva ad un gruppo di contradaioli di dar vita alla Confraternita della Beata Vergine del Carmine.
Il 17 luglio dello stesso il Vicario Generale diocesano Giovanni Antonio Acciaro redigeva lo strumento per la nascita della confraternita e il Vicario Generale dell’Ordine Carmelitano, frate Paolo Brunelli da Poponisco, con una lettera del 24 luglio aggregava la Confraternita vigevanese all’Ordine Carmelitano.
Successivamente il Priore Generale dell’Ordine Carmelitano, frate Enrico Silvio da Mezzovico, con un lettera del 28 agosto 1602 concesse al rettore della chiesa di Santa Margherita la facoltà di benedire gli scapolari per le persone devote alla Madonna del Carmine, con annesse indulgenze.
Allora si raccontava che i confratelli della contrada dell’anatra, animale molto diffuso in Lomellina, all’apertura della lettera in latino del suddetto carmelitano frate Brunelli, che iniziava con l’espressione Celeste (Coelestis Altitudo Consilii), ne furono felicissimi ritenendola un riferimento sicuro al loro animale simbolo, e questo divenne una delle tante pasquinate poste sui sidass nelle festività del Carmine.
Nel corso del Seicento vennero edificate le varie cappelle, gli altari e si dispongono le decorazioni e l’altare maggiore, di epoca settecentesca in marmi policromi, conserva una bella statua lignea della Madonna. Meritano attenzione le statue a grandezza naturale dei dodici apostoli, modellate in stucco e collocate in nicchie tra i pilastri nel 1630.
Presso la navata centrale della chiesa c’è il grande affresco dell’Apparizione della Vergine a San Simone Stock, generale dei Carmelitani, cui è affidato lo scapolare, ideato dal Garberini.
La facciata, in gradevole stile barocco, risale al 1732. con una ripartizione segnata da sei finti pilastri in forma di lesene con nicchie inquadrate da cornici.
In alto ci sono le statue della Madonna tra due angeli e, a lato, quelle delle sante Margherita e Teresa, mentre il campanile, alto e slanciato, venne ideato in varie fasi che ebbero termine solo a fine Settecento.