Censimento degli alberi monumentali
Secondo John Muir, uno dei Padri fondatori del moderno Conservazionismo, era necessaria una politica di conservazione delle foreste, da lui promossa con articoli in riviste popolari che dicevano
“Qualsiasi stupido è capace di distruggere gli alberi: non possono né difendersi né scappare”.
Una frase che, alla luce della recente distruzione dell’antica foresta planiziale di Querce, Olmi e Carpini nella Pianura padana, è davvero tragicamente attuale, tanto che oggi sono sopravvissute poche piante secolari di Quercia e di altre specie botaniche, con una limitata estensione nelle aree protette e un grosso spreco di suolo, che rischia di far perdere testimonianze preziose dell’antica foresta che oggi non c’è più.
Per rimediare a questo scempio un Decreto interministeriale del 2014 nei vari Comuni ha promosso il Censimento degli alberi monumentali, da compilare entro il 31 luglio 2015, che ha lo scopo di stabilire i criteri per la redazione e il periodico aggiornamento di appositi elenchi rispettivamente a livello comunale, regionale e nazionale degli esemplari degli alberi sopravvissuti.
Ogni segnalazione può pervenire anche da semplici cittadini o tramite Associazioni, come nel caso del Circolo LegAmbiente di Siziano, che negli ultimi due mesi ha monitorato e segnalato diversi esemplari vetusti di vari alberi tra i quali Farnie, la Quercia più comune del Pavese, Pioppi, Platani e Tigli nei Comuni di Siziano, Vidigulfo, Torrevecchia Pia e Marzano lungo il Ticinello e il Lambro meridionale.
Gli alberi censiti più importanti sono una Farnia ultracentenaria presso il nuovo Centro sportivo comunale di Siziano, di oltre 400 centimetri di circonferenza, un vetusto Platano di circa 150 anni nel Centro di equitazione di Vidigulfo e un raggruppamento di Tigli nel giardino di un Palazzo storico a Castel Lambro di Marzano.
Adesso i volontari di Legambiente vorrebbero che venisse riconosciuto il valore di monumentalità per alcuni degli alberi maestosi censiti.