Benvenuto Terracini: vitalità di un Maestro
Nato a Torino il 12 agosto 1886, Benvenuto Terracini fu un letterato, linguista, glottologo, nonché maestro di allievi noti e stimati nel mondo culturale del secondo Novecento, come Maria Corti, Cesare Segre e Gian Luigi Beccaria.
Fratello del matematico Alessandro, studente del Liceo classico Massimo d'Azeglio, Benvenuto si laureò in Lettere all'Università di Torino e perfezionò i suoi studi a Parigi e Francoforte.
Nel 1925 ebbe la cattedra di glottologia all'Università di Cagliari e un anno dopo si trasferì all'Università di Padova e nel 1929 in quella di Milano.
Dal 1932 al 1938 condiresse l'Archivio glottologico italiano, la prima rivista italiana, fondata nel 1873, sulla linguistica comparata e lo studio dei dialetti.
Rimase a insegnare fino al 1938, quando furono proclamate le leggi razziali fasciste, così, con il fratello, fuggì nella provincia di Tucumán, in Argentina, dove insegnò linguistica e filologia dal 1941 al 1946.
Al suo ritorno in Italia, Terracini ebbe nel 1947 la cattedra di glottologia e storia della lingua italiana all'Università di Torino.
Fino alla morte, avvenuta a Torino il 30 aprile 1968, fu il direttore dell'Atlante linguistico italiano, un Accademico dei Lincei e, dal 1946, anche della Crusca.
Tra i più noti esperti sia di latino arcaico e volgare sia dei dialetti italiani, come il piemontese, oltre che della lingua sarda, Terracini interpretò le lingue come prodotti di storia e cultura, sviluppando la geografia linguistica del suo maestro Jules Gilliéron ed è tuttora considerato un precursore della sociolinguistica.
Particolarmente attento ai rapporti tra la creatività del parlante e il sistema linguistico, lo studioso ricostruì l'origine del linguaggio, visto come un’espressione di sentimenti, volontà e cultura di comunità e d’individui.
A trent'anni dalla sua scomparsa e ottanta dalle leggi razziali, la Fondazione Maria Corti e il Centro Manoscritti mercoledì 12 dicembre, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, dalle 16 alle 19, ricorderanno questa grande figura, assieme a Gian Luigi Beccaria, professore emerito all’Università di Torino, Federica Venier dell’Università di Bergamo, su una nuova lettura degli studi linguistici terraciniani, e la testimonianza del nipote, il professore Benedetto Terracini dell’Università di Torino, che ha scoperto materiali privati autografi dello zio durante un viaggio a Buenos Aires.
Ci sarà anche una serie di notizie su Terracini dagli Archivi pavesi, a cura del professor Guido Lucchini e il dottor Diego Stefanelli dell’Università di Pavia.
L'incontro farà parte delle attività del Corso della Scuola di Dottorato in Scienze del testo letterario e musicale, sezione di Filologia moderna, ma poiché sarà anche un omaggio all'uomo e al maestro, l'incontro sarà aperto a chiunque voglia partecipare.
Maggiori info si possono avere scrivendo a segreteria.fmc@unipv.it, oppure telefonando al numero 0382984473.