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Athos Collura Crash, ogni sogno infranto

athos collura crash10 marzo 2013 – 7 aprile 2013 (apertura straordinaria domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile)

Un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’arte contemporanea e non solo.

Il Castello Visconteo riapre le porte ad Athos Collura, artista già noto al pubblico pavese; furono infatti le sale dei Musei Civici di Pavia che, nell’ormai lontano 1962, ospitarono la sua prima mostra di dipinti e disegni.

Ad attendere il visitatore in sala, un’ottantina di dipinti ed alcune istallazioni di grande effetto realizzati in un arco temporale di circa cinquantanni.

In data 9 di marzo - giorno dell’inaugurazione - alle ore 17.30 il pubblico presente ha potuto assistere ad una performance dissacratoria con cui l’artista ha posto la parola fine sulla famosa serie di Visual Codex. E’ infatti l’ultima produzione di Collura che risulta essere permeata dal concetto di mercificazione e annullamento della bellezza dell’arte e dove è proprio il codice a barre a far da protagonista, invadendo ogni realtà: dalle panoramiche paesaggistiche alle nature morte, fino ad irrompere nello stesso autoritratto dell’artista. All’ingresso è posizionata l’istallazione Le Vertigini del Labirinto che fu realizzata per la Piazzetta di Capri nell’anno 1988, dove la mitologia greca si fonde virtualmente nella verticalità e fluorescenza che caratterizzano l’opera.

Imperativo categorico: da non perdere assolutamente la celebre Stanza dei Pavoni, ricostruita dopo oltre 40 anni! In questa camera una magica atmosfera avvolge il visitatore catapultandolo in un ambiente surreale, in cui un’esplosione cromatica di motivi fitomorfi alternati ad onde stordisce l’occhio del pubblico ubriacandolo di colori fluorescenti. La stanza è interamente dipinta (pareti, pavimento e soffitto compreso) e l’effetto delle luci delle lampade di Wood ne esalta al parossismo l’effetto psichedelico che essa sprigiona.

Nato nel 1940 a Grotte, in provincia di Agrigento, si dedica a studi artistici frequentando l’Accademia di Belle Arti ed il Piccolo Teatro di Palermo. Poco più che ventenne si trasferisce a Milano dove diventa rappresentante di spicco del movimento psichedelico italiano. Nel corso degli anni ’80 si avvicina alla metafisica ed al surrealismo che rielabora nelle proprie opere di quel periodo. Oggi come oggi è uno dei consulenti artistici per la Società umanitaria di Milano.

La realizzazione della mostra, a cura di Susanna Zatti, è accompagnata da un catalogo con testi di Susanna Zatti, Philippe Daverio, Rolando Bellini, Sylvano Bussotti, Jacqueline Ceresoli ed Erica Tamborini.

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