Arrivano a Pavia le Spitfire
Quest’anno il R.I.T.S., Registro Italiano Triumph Spitfire, gruppo di appassionati della spider prodotta in Inghilterra tra gli anni 60 e 80, che conta più di 1500 iscritti in Italia, dedica il suo primo raduno del 2017, nel weekend del 1 e 2 aprile, in occasione del ventesimo anno di fondazione, a un viaggio nella città di Pavia.
L’associazione senza scopo di lucro, è nata per censire le vetture di questo modello ancora esistenti in Italia e per organizzare raduni ed eventi a livello nazionale e internazionale oltre che ad aiutare i soci nella conservazione delle vetture spider.
Tutto iniziò negli anni Sessanta, quando la Triumph aveva deciso di produrre un modello che completasse l'offerta di sportive, ma i tempi erano stretti e i costi dovevano essere bassi, così vennero usati telaio e motore derivati dalla Herald, ma le linee non convincevano.
Alla Triumph si rivolsero al designer torinese Giovanni Michelotti, che aveva creato proprio la Herald.
Alla fine il prototipo fu presentato a Londra nel 1961 e per la spider fu un successo, forse anche per merito di quel nome, infatti, i caccia Supermarine Spitfire erano gli aerei della Royal Air Force che nei cieli inglesi aveva combattuto contro la Luftwaffe tedesca.
Il motore della prima serie, la Spitfire 4, era derivato dalla Herald, ma portato fino a 1.147 cc e, con la doppia alimentazione, arrivava a 63 CV, il cambio era manuale a quattro rapporti, le sospensioni indipendenti e le finiture molto spartane: la serratura si trovava sul lato guida e il pavimento era rivestito in gomma, il parabrezza era lo stesso della TR4, mentre i passaruota erano quelli della Herald.
All’interno gli strumenti erano collocati al centro in modo da facilitare la conversione da guida a destra a guida a sinistra.
Nel 1965 arrivò la seconda versione e alla Triumph decisero solo di modificare ciò che era stato criticato, il cruscotto venne rivestito in vinile, i sedili diventarono più confortevoli e sul pavimento fu messa la moquette, mentre il motore, grazie ai nuovi alberi a canne e l’impianto di scarico, guadagnò 4 CV.
Per andare incontro ai gusti americani, la Mk3, uscita nel 1967, subì radicali cambiamenti, così il paraurti anteriore fu rialzato, con lo spostamento delle luci di posizione, mentre all’interno il quadro fu rivestito in radica e la capote divenne a tre centrine.
Sotto il cofano, il motore venne portato a 1.296 cc e 75 CV, per prestazioni decisamente migliori.
Nel 1970 arrivò la Mk IV e il restyling fu completo, infatti, il cofano anteriore perse le modanature cromate, i paraurti diventarono più sottili, con le cornici dei fari anteriori in tinta, cambiò la posizione della strumentazione e il motore venne depotenziato a 63 CV, poiché negli Stati Uniti le norme antinquinamento erano molto restrittive.
La cilindrata venne aumentata con la 1500, lanciata nel 1974 e capace di sviluppare 70 CV nella versione europea, solo 55 in quella americana, mentre le modifiche esterne risultarono limitate e solo con il restyling del 1976 la scritta Spitfire 1500 venne stampata sui cofani al posto delle targhette e in Europa i CV diventarono 72.
Ma la storia della Spitfire stava giungendo al termine, infatti la produzione finì nel 1980, dopo 314.332 esemplari.
Nei giorni di sabato e domenica arriveranno a Pavia equipaggi di Spitfire provenienti da tutta Italia per visitare la città, scoprire la cultura e i suoi monumenti preziosi.
Sabato alle ore 14 le macchine saranno esposte nel fossato del Castello Visconteo, e i partecipanti al raduno visiteranno a piedi la città.
Domenica, dopo la visita alla Certosa di Pavia, il corteo di autovetture attraverserà il centro storico di Pavia attraversando Strada Nuova da nord a sud, passando il Ponte Vecchio, per poi proseguire lungo l’argine in direzione del Parco del Ticino.