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Anguriando 2023 a Olevano

  • Paola Montonati

anguriando 2023Da venerdì 7 a domenica 9 luglio è il momento di una delle feste estive più amate della Lomellina, infatti  in piazza del MunicipioOlevano l'appuntamento sarà con Anguriando 2023.

Il programma della manifestazione vede  tre serate di cena-spettacolo in cui è possibile gustare i prodotti locali e assistere a concerti con artisti di fama nazionale.

Si partirà venerdì 7 luglio con la disco dance della Shary Band, mentre sabato 8 luglio è  il momento di uno dei cantautori più importanti della musica italiana: Enrico Ruggeri. Infine, domenica 9 luglio sarà in programma una cena spettacolo in memoria di Giampaolo Carini, con serata dedicata a Whisky, che era il suo soprannome,  intitolata La Prossima Generazione, con ad alternarsi sul palco Dino, Donatello, i Nuovi Angeli e The Rokes (Bobby e Mike).

Le cene si svolgono dalle ore 19.30, con la possibilità di degustare prodotti tipici e di stagione: angurie, meloni, salam dla duja, grigliate. 

La storia di Olevano 

L'origine di Olevano sembra essere molto più antica, infatti alcuni storici fanno derivare il nome di Olevano da Aula. Laevorum, cioè Corte dei levi, antiche popolazioni liguri che abitavano le nostre zone un millennio prima di Cristo; altri pensano che nasca dalla voce celtica Ianum, cioè pianura, o dall'espressione Ol. Ebam, con la quale i Celti avrebbero indicato la pianura nella valle.

 I ritrovamenti archeologici effettuati nel 1892 nei pressi della cascina Melegnana ed in località Dosso di Francia e nel 1903 in località Mortizza hanno portato alla scoperta di  numerosi sepolcreti con i relativi corredi funebri di epoca gallo-romana, confermando che la zona era attraversata da un'antica strada romana che dal Sempione portava a Genova, attraversando la Lomellina da nord a sud.

Nulla si conosce delle vicende del borgo sotto la dominazione dei Longobardi e dei Franchi e nel 1014 è citato in un diploma di Enrico II col nome di Olivolum, nell’elenco delle terre concesse al Vescovo di Vercelli e in altri documenti piemontesi del 1219 e del 1277, come Oleyvano.

Nel corso del XI secolo Olevano  entrò a far parte della Contea di Lomello, che, sotto la guida di Ottone, conte del Sacro palazzo di Pavia, si andava estendendo su tutto il territorio della Lomellina. La contea, dominata dai Conti Palatini, seguì le sorti della famiglia fino al 1148, in cui i pavesi assediarono e distrussero la rocca di Lomello e dispersero i conti nei castelli del loro feudo dando origine a numerosi rami locali.

Nel 1164 l'imperatore Federico Barbarossa concesse Olevano ad Uberto, uomo di figucia dell’imperatore e capostipite della nobile famiglia omonima che,  pur perdendo i diritti feudali, conservò le numerose proprietà, dominando ininterrottamente dal fortilizio olevanese fino al XIX secolo.

Nel corso del Settecento Olevano cambiò volto, infatti  i marchesi trasformarono l'antico castello in una villa, ricostruirono con l'aiuto di tutta la popolazione una nuova chiesa ed intrapresero importanti opere di bonifica e canalizzazione, estendendo la coltivazione del riso.

Fu però dopo l'unità d'Italia che la risicoltura fece un grande balzo in avanti, al punto che  la popolazione di Olevano sul finire del secolo scorso raggiunse quasi le 2000 unità, in prevalenza erano salariati o giornalieri che vivevano in condizioni molto povere.

Verso il 1930 nel borgo venne edificato un nuovo quartiere attorno al nuovo Palazzo Comunale, ma nel secondo dopoguerra e negli ultimi decenni la fuga verso le grandi città ha provocato un drastico calo della popolazione, in parte contenuto per la vicinanza di numerose città e per la facilità di collegamento con esse offerta dalla linea ferroviaria Alessandria-Novara-Milano.

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