Africa tra immaginario e realtà. La Scoperta del Regno del Benin
Dal 12 dicembre al 24 febbraio 2018, presso la Residenza Universitaria Biomedica del Collegio Universitario Santa Caterina di Pavia, si terrà una mostra sull’Africa degli antichi regni dell'area sud nigeriana, che stupirono i viaggiatori europei nel XV secolo per la loro esistenza, ma anche per il loro livello culturale, oltre ad evidenziare la grande importanza storica e culturale degli antichi regni Ife e Benin.
La mostra, che ha lo scopo di essere l’introduzione per una più approfondita conoscenza dell'Africa antica, vedrà esposte 90 opere divise in differenti sezioni con una serie di pannelli illustrativi, che raccontano le esplorazioni della costa occidentale africana e le descrizioni degli Europei, il Regno del Benin e l'arte Ife e Benin, l'evoluzione del regno, la tratta degli schiavi e la colonizzazione.
Il Regno del Benin si trovava a cavallo del fiume Benin nell'Africa sub-sahariana occidentale e, secondo la leggenda, era legato al Regno di Ile-Ife, riconosciuto da Benin quale capitale religiosa e al cui capo, l’Oni, il Re di Benin faceva una serie di doni al momento dell'incoronazione.
Una leggenda dice che, grazie al consiglio dell'ultimo capo locale, i notabili avevano chiesto all'Oni di Ile-Ife di inviargli un sovrano, che assunse poi il titolo di Oba, che introdusse un cerimoniale, per affermare anche spiritualmente la sua autorità, fortificò la capitale, estese i confini del regno e gli diede una solida organizzazione amministrativa.
Dopo l'abolizione della tratta degli schiavi, attuata dagli Stati europei a partire dal 1807, gli Oba del Benin, che fino a tutto il XVIII secolo controllavano l'intera costa da Lagos fino al Camerun, sulla parte orientale del delta del Niger, persero il loro potere e la zona venne sottoposta protettorato britannico a partire dal 1852, quando fu nominato un console inglese a Lagos.
Per una serie d’incidenti diplomatici, verificatisi nel 1892 e nel 1897, gli Inglesi ebbero alla fine il completo controllo del Benin, con lo scopo di perseguire in modo più diretto i propri interessi economici nella zona.
Un battaglione dell'ammiraglio Harry Rawson invase la capitale Edo, oggi Benin City, mettendola a ferro e fuoco, il palazzo reale venne raso al suolo e le opere d'arte al suo interno oggi sono sparse in molti musei del mondo, come le famose placche in bronzo inciso note con il nome di Bronzi del Benin.
Dopo la concessione dell'indipendenza alle colonie dell'Africa occidentale britannica nel 1960, ciò che restava del grande impero del Benin divenne parte della repubblica federale della Nigeria, di cui fa ancora parte oggi.
Nella mostra saranno esposti anche libri, incisioni, carte geografiche e documenti dal XVI al XIX secolo e una serie di bronzi e avori africani del XIX secolo.
L'esposizione, curata dal dottor Franco Pavesi e ideata dallo staff della Residenza Universitaria Biomedica con la collaborazione di volontari ed ex allieve del Collegio Universitario Santa Caterina da Siena, sarà visitabile da lunedì a venerdì dalle 14 alle 18.30, sabato dalle 10 alle 12, con la possibilità di visite guidate su richiesta.