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Oltrepò infinitamente grande, infinitamente piccolo, infinitamente complesso

  • Paola Montonati

oltrepo complesso 1Mercoledì 13 dicembre alle 17, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, si terrà la presentazione del volume fotografico, con testo trilingue, Oltrepò infinitamente grande, infinitamente piccolo, infinitamente complesso di Elisa Moretti.

Con l'autrice ci saranno anche Giuseppe Bogliani, zoologo, e Andrea Mondoni, ricercatore, che lavorano all'Università degli studi di Pavia.

L'Oltrepò Pavese si trova fra l'Emilia e il Piemonte, confinando con le province di Alessandria e Piacenza, per un terzo è pianeggiante, mentre gli altri due terzi sono divisi fra collina e montagna.

I suoi settantotto comuni conservano un patrimonio storico artistico e culturale ricco di suggestivi borghi medioevali, torri e castelli, mentre i vigneti di queste colline producono vini d’indiscusso pregio.

Nel primo millennio a.C. ebbe inizio la colonizzazione dell'Oltrepò collinare dal golfo di Tigullio da parte di popolazioni galliche e liguri, che si spinsero attraverso le valli dell'appennino ligure fino alla Pianura Padana, nella zona tra Casteggio e Retorbido.

A partire dal 238 a.C. i Romani conquistarono la zona e vi stabilirono numerosi centri abitati poi, con la fine dell'Impero Romano di Occidente, l'Oltrepò visse nuove invasioni, in particolare quella terminata con la distruzione di Iria, oggi Voghera, condotta dall'esercito di Attila.

Dal X secolo d. C. il territorio fu diviso amministrativamente in una serie di feudi da parte di quattro famiglie, Malaspina, Dal Verme, Beccaria e Visconti.

L'Oltrepò divenne poi parte del Ducato di Milano, da cui venne staccato nel 1743 come conseguenza del trattato di Worms, dove Maria Teresa d'Austria cedeva tutto il territorio al Re di Sardegna.

Dopo essere stata parte del territorio piemontese sotto la famiglia Savoia e diventando una provincia con capoluogo Voghera, nel 1860 con l'Unità d'Italia l'Oltrepò tornò a essere parte del Pavese.

Nel volume oltre 300 immagini a colori raccontano il lavoro dell'uomo, i prodotti della terra, la ricca biodiversità, le diverse opportunità di poter vivere il tempo libero in queste dolci colline, allo scopo di approfondire la meravigliosa e ricca realtà territoriale che è possibile trovare a pochi chilometri da Pavia, tra le atmosfere, i colori, i suoni e i profumi di cui l'Oltrepò è ricco.

I testi in inglese e tedesco danno un tocco in più all'opera, inoltre ogni capitolo viene preceduto da un breve scritto realizzato da un esperto del settore, mentre la prefazione è a cura di Giorgio Boatti.

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